25 ANNI PER
ASSO.GIO.CA.
“PER UNA GIUSTIZIA CHE RIPARA E NON SEPARA”
Sono i ragazzi ad offrire le testimonianze
più significative nel corso del convegno che Asso.gio.ca. ha voluto promuovere
per i suoi venticinque anni: Gianluca e Valentina si sono raccontati e hanno
raccontato ai volontari dell’Associazione, ai tanti studenti presenti delle
scuole l’Isabella d’Este e l’Istituto Campo del Moricino cosa significa
“perdersi”, ma anche ritrovarsi.
Stamattina 16 dicembre, presso il complesso monumentale sant’Eligio, al convegno
dal titolo “Per una giustizia che ripara
e non separa” le testimonianze di chi ha avuto momenti di difficoltà si
sono alternate alle riflessioni dei relatori. Maria de Luzenberger Procuratore
della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli, ha parlato di
«giustizia riparativa, sulla sua diffusione e sui diversi modelli praticati,
con particolare riferimento alla mediazione penale minorile in Italia. Il
modello riparativo – ha detto - rappresenta una rivoluzione in campo
giuridico, sia per il diverso orientamento verso l'opzione penale sia per la
posizione riconosciuta a vittima e autore di reato, tornati protagonisti del
conflitto, anche se –concludendo - molto
resta ancora da fare in termini di chiarificazione teorica e di
regolamentazione delle pratiche».
Poi la
toccante testimonianza di Lucia
Montanino vedova di Gaetano, guardia giurata, ucciso nel 2009 durante una
rapina: un cammino pieno di ostacoli, ma è quello che ha scelto di
percorrere Lucia Montanino. Gaetano, il marito, lavorava come guardia giurata e
fu ucciso mentre era al lavoro la sera del 4 agosto 2009 in piazza Mercato da
quattro giovanissimi che volevano rapinargli la pistola. Aveva 45 anni, una
bambina ancora piccola. Antonio invece era il più giovane del commando:
diciassette anni non ancora compiuti, un bimbo anche lui, concepito appena una
settimana prima. Li arrestarono tutti e Antonio fu condannato a 22 anni. Lucia
è diventata il suo "angelo custode". Per lei invece Antonio "è
come il figliol prodigo". Perché dopo il delitto e il dolore, possono
esserci anche la riconciliazione e il riscatto.
Gianluca Guida direttore Istituto Penale per
Minorenni di Nisida, si è rivolto ai
ragazzi presenti «In questi venticinque anni di lavoro come direttore, mi sono
reso conto che i profili di personalità dei ragazzi cambiano ad una velocità
così sostenuta che a volte è difficile rispondere in modo giusto e nei tempi
adeguati a tutte le loro istanze. Di anno in anno ci confrontiamo con giovani
sempre diversi, ma nel complesso ho osservato che sono molto arrabbiati e
disillusi sia verso le istituzioni sia verso lo stesso sistema criminale da cui
non si aspettano nulla in termini di possibilità di carriera, diversamente dai
ragazzi di qualche tempo fa: a tutti voi però dico di sfruttare l’occasione di
questa mattina per ascoltare le testimonianze di chi è riuscito a risalire e
trovare una possibilità di riscatto».
«Basta davvero poco per delinquere «quando
interrogo molti minori spesso trovo il vuoto di famiglie e società», ha
rilanciato Silvana Sica Consigliere della Sezione minori e famiglia Corte
d’Appello di Napoli. «È qui – dice che occorre fare rete per intervenire e
creare aiuti per una efficace prevenzione». «Ci proviamo e ci crediamo – spiega il presidente di Asso.gio.ca.
Gianfranco Wurzburger - Non parliamo di
giovani irrecuperabili – ha spiegato -
ma di minorenni con diritti da tutelare. Oggi vogliamo provare a
comprendere come questi ragazzi possano riscoprire il futuro, un futuro che già
esiste ed è compito della società e di tutti noi tracciare i percorsi per
ritrovarlo». Che per mons. Francesco Beneduce Vescovo Ausiliare di Napoli. significa
essenzialmente «prendersi cura di chi ci sta accanto affinché si avviino
percorsi di riconciliazione e di recupero». «Ogni volta che viene commesso un
crimine, questo coinvolge direttamente il reo e la vittima, ma in realtà si
crea uno strappo anche ai danni della comunità in cui reo e vittima vivono:
questo strappo occorre ripararlo: con l’aiuto e la cura di ognuno».
Il prossimo appuntamento è il 23 dicembre al Teatro Politeama, alle ore 20, una serata con tanti
artisti che stanno aderendo al progetto: da Carlo Morelli con il Coro della
Citta di Napoli, a Valentina Stella, da Mario
Maglione a Raffaello Converso da Emidio
Ausiello a Anna Capasso, da Ciccio Merolla alla speaker di RTL Ida Piccolo, con
Salvatore Calise di CRC, M’Barka Ben Taleb ed il comico di Made in Sud Enzo
Fischetti.
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