lunedì 13 maggio 2013

Primavera Casertane, martedì 'Ma Donne' a Sant'Agostino


 

Domani 14 maggio  nuovo appuntamento nell’ambito della Primavera Casertana 2013: due eventi dedicati completamente ai beni culturali ed all’arte.

Presso la chiesa di S. Sebastiano nel largo omonimo, alle ore 17.00, avrà luogo un convegno dal titolo “La chiesa  di San Sebastiano e le  nuove testimonianze storico –artistiche”.  Dopo i saluti del sindaco della città di Caserta, Pio del Gaudio e dell’Assessore alla Cultura, Felicita de Negri, relazioneranno sull’argomento il direttore dell’Ufficio Beni Culturali ed arte Sacra don Battista Marello e  l’architetto Giovanna Sarnella, responsabile dell’Archivio Storico della diocesi di Caserta. Seguirà a conclusione presso il Museo d’Arte Contemporanea del centro Sant’Agostino, l’inaugurazione della mostra “Ma Donne”: indagine iconografia a confronto: la Madonna del latte e la maternità contemporanea nel territorio casertano, espongono Bruno Cristillo e Giovanni Izzo.

Partendo dall’indagine iconografica della Madonna del latte  si approda al tema della maternità contemporanea.

Come scrive lo storico dell’arte Alfredo Fontanella : “Avere accostato la rappresentazione iconografia della Madonna del latte  con fotografie di madri contemporanee è significativo per un duplice aspetto: in primis per quello propriamente antropologico e poi per l’aspetto storico artistico. Bruno Cristillo, ci offre una versione fotografica di alcuni affreschi di Madonne presenti nelle chiese della provincia di Caserta, traendone spunto per una delicatissima indagine sulla maternità oggi, sul legame intimo che s'instaura tra bimbo e madre. Nelle “Ma Donne”, infatti, si riesce a cogliere in tutta la sua portata umana e sacrale, il tema della maternità.  La Maternità divina è, in fondo, la Maternità di tutte le mamme del mondo: il sentimento della Madre di Cristo è lo stesso di qualsiasi madre che tiene tra le braccia il suo bimbo.  È interessante a tal proposito constatare come Giovanni Izzo, riesca a cogliere nei volti delle “Madri Nere” e dei bambini, proprio questo eterno amore. Queste madri “Ma Donne”, sembrano avere conservato la genuinità primordiale del rapporto madre/figlio che, forse, le madri occidentali e dei paesi europei hanno perso, a causa del cambiamento dello stile di vita.”


Fonte: comunicato stampa

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