Altra
serata domani, lunedì 19 maggio, con Caserta FilmLab al Jarmusch club. Per il
ciclo “i film d’animazione in lingua originale” l’associazione propone Yellow Submarine (1968). Tutto comincia
il giorno in cui, nel felice Paese di Pepperland, i cittadini vengono attaccati
di sorpresa e paralizzati dagli invasori Blue Meanies (Biechi Blu nell'edizione
italiana) mentre stanno assistendo a un concerto della Sergeant Pepper's Lonely
Hearts Club Band. Scopo dei Blue Meanies (mostriciattoli bluastri dalla bocca
lasciva) è privare il mondo del colore, della musica e della gioia. Old Fred,
il direttore della banda musicale, riesce però a fuggire a bordo di un
sottomarino giallo e a raggiungere Liverpool, dove incontra Ringo Starr e
ottiene l'aiuto suo e degli altri Beatles, John Lennon, Paul McCartney e George
Harrison. Il viaggio dei cinque verso Pepperland a bordo del sottomarino passa
attraverso strani mari, come quelli del Tempo, dei Mostri, del Verde, e
attraverso la Terra dei Buchi; a loro si aggrega un altro personaggio bizzarro,
un pedante e linguacciuto intellettuale di nome Boob o Nowhere Man. Finalmente
giunti alla meta, i Beatles conquistano gli strumenti musicali, scatenano la
battaglia finale e riportano tutti alla vita e al colore. Nell'anno d'uscita di
questo film il cinema d'animazione aveva già una storia artisticamente assai
ricca, ma limitata quasi per intero al settore dei cortometraggi e quindi
sottoposta a una censura di mercato che la escludeva dal grande pubblico. Il
lungometraggio d'animazione non fu più la stessa cosa dopo la 'prima' di Yellow Submarine il 18 luglio 1968 al
cinema Pavillion di Londra. Lo stile e
la grafica del film contrastano decisamente con quelli più noti all'epoca, in
particolare con lo stile della Disney e di altri prodotti hollywoodiani. Il
film utilizza un tipo di animazione molto lontana dal realismo, dipingendo
paesaggi psichedelici in cui si mischiano surrealismo e pop art. In ciò risiede
la sua enorme importanza storica ed estetica nella storia del cinema. Il film
dimostrò che l'animazione poteva rivolgersi a un pubblico maggiorenne e
acculturato. Per molti anni si è discusso su chi fosse il reale autore di Yellow Submarine. Non s'è trovata
risposta perché di fatto non esiste. Il film ha avuto una genesi (e un esito)
frammentario, e non basta che la regia rechi il nome di George Dunning per
attribuire a lui la paternità. Dunning, cineasta d'animazione di autentico
genio, fu in questo caso condizionato da un budget basso, da tempi di
lavorazione ristretti e da una pessima salute, sicché dovette sovente appaltare
ad altri intere sequenze facendo di necessità virtù. In altri termini, fu il
regista ma non l'autore. Per quanto riguarda la tavolozza e lo stile neofloreale, la massima parte del merito va attribuita all'art
director tedesco Heinz Edelmann, uno dei grandi designer internazionali del
tempo. Non può essere sottovalutato infine il ruolo dei Beatles stessi, che
diedero al film la sua ossatura con le loro canzoni tra cui: Yellow Submarine,
Hey Bulldog, Eleanor Rigby, Love You To, All Together Now, Lucy in the Sky with
Diamonds, Think for Yourself, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, With a
Little Help from My Friends, Baby You're a Rich Man, Only a Northern Song, All
You Need Is Love, When I'm Sixty-Four, Nowhere Man, It's All Too Much, Yellow
Submarine in Pepperland (composizione strumentale di George Martin). Menzione va fatta per la sceneggiatura, a
prima vista traballante ma molto valida. Il film fu trasmesso al cinema nel
1969. Il lungometraggio fu trasmesso per la prima volta dalla televisione
italiana (in bianco e nero) nel 1971, all'interno della rubrica del sabato sera
Mille e una sera, dedicata al cinema d'animazione d'autore.
Fonte: comunicato stampa
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