Presentata la proposta di Legge Regionale, inerente la “Regolamentazione
degli usi civici”,
Presso la Sala degli Schermi al Centro Direzionale di Napoli nel Palazzo del
Consiglio Regionale della Campania, l'On. Angelo Consoli ha tenuto un
conferenza stampa per la presentazione della proposta di Legge regionale,
inerente la “Regolamentazione degli usi civici”,Regime urbanistico dei terreni
di uso civico, presenti i consiglieri regionali Carmine Mocerino e Biagio
Iacolare e tra gli altri intervenuti il sindaco di Rocca d'Evandro Angello
Marroco e di Riardo Nicola D'Ovidio.I diritti di uso civico - ha evidenziato
l'on. Consoli - interessano territori di moltissimi Comuni della regione
Campania, soprattutto nelle propaggini della dorsale appenninica. Si tratta di
aree ampie distribuite in tutte le Provincie , quasi sempre di alto valore
naturale e paesistico. Per tali motivi gli usi civici sono diventati beni
paesaggistici come specificato dal Codice dei beni culturali e del paesaggio
(DL 42/2004). La norma infatti identifica tra i beni soggetti a tutela del
paesaggistico anche le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate
da usi civici. Gli usi civici, - ha sottolineato il consigliere regionle
Consoli - diritti di origine medioevale e feudale, nati per garantire alle
popolazione insediate i mezzi minimi di sussistenza, come la possibilità di
utilizzo dei prodotti derivanti dai boschi, dal pascolo e dalla coltivazione
della terra, con il consolidarsi in epoca napoleonica dei principi della
proprietà privata, si sono venuti a sovrapporre ai diritti di proprietà sia
pubblica che privata.
Alla base della legge 16/6/1927, n. 1766 e dal relativo Regolamento di
attuazione 26/2/1928, n. 332, vi è la classificazione degli usi civici in due
categorie: A boschi e pascoli; B zone agricole. La legge esprime chiaramente il
concetto che le zone A devono essere destinate a consolidarsi come Demanio
Pubblico inalienabile, mentre le zone B siano destinate, tramite riscatto, alla
proprietà privata. A tali zone corrispondono specifici vincoli di
inalienabilità ed immodificabilità delle destinazioni d’uso, salvo i casi
regolamentati da rigorose procedure.
Tra i principi fondamentali della proposta di legge vanno posti i evidenza,
l'Obbligo di riportare la perimetrazione delle aree soggette ad uso civico nei
Piani Urbanistici Comunali (Puc) e loro varianti e necessità del parere
regionale preventivo, prima dell'adozione del Puc o di sue varianti, in
presenza di zone di proprietà collettiva di uso civico o sulle quali siano
pendenti controversie o esistano pretese di uso civico, e la Regolarizzazione
onerosa degli atti di vendita (rogiti notarili) risultati imperfetti alla luce
della legge 1766 del 1927, in estensione del principio stabilito dalla stessa
legge all’art. 21 comma 3 che cita “Le stesse norme valgono per la
legittimazione dell'acquisto delle quote dei demani comunali delle Province
napoletane e siciliane, alienate durante il periodo di divieto” .
per tanto i comuni in sede di formazione degli strumenti urbanistici comunali
e loro varianti sono tenuti a tenere conto della finalità di salvaguardare per
destinazione delle zone di proprietà collettiva di uso civico in conformità
alla loro classificazione con lo scopo di garantire la conservazione dei
diritti civici, in quanto elementi strutturali alla base di qualunque programma
di salvaguardia e sviluppo del territorio.
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