sabato 1 novembre 2014

IL VESCOVO D’ALISE HA CONFERITO IL MANDATO EDUCATIVO AGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE


Sia lodato Gesù Cristo non è un modo di dire,  ma è un modo di fare” con questa precisazione è iniziata l’omelia di Mons. Giovanni D’Alise vescovo di Caserta, rivolta agli insegnanti di religione nell’incontro  per il conferimento del mandato educativo, che si è tenuto nella Cappella del Seminario Diocesano in una partecipata celebrazione eucaristica animata dalla Corale della Parrocchia SS. Salvatore di Recale, poi ha continuato mons. D’Alise – mi rivolgo a voi cari colleghi, così si è rivolto in maniera affettuosa ai docenti di religione,  infatti – ha precisato il Vescovo – io sono stato docente di religione per ben trentacinque anni  e nel contempo ho retto anche una parrocchia della diocesi di allora. L’insegnamento è una missione e l’insegnante di religione prima di vivere e conoscere deve essere, perché è attraverso l’essere che dimostra la sua vera identità, poi nel ribadire la lettera di S. Paolo ai Filippesesi ha sottolineato come in questa lettera si sente l’amor grande che l’apostolo porta ai Filippesi, lettera in cui vi palpita il suo cuore con tutte le sue speranze cristiane.  Non illudiamoci oggi abbiamo spazio e tempo per tutti e per tutto, eccetto che per il Signore. Poi ha messo in risalto come gli insegnanti di religione devono essere veri cooperatori del Vangelo, quando entrano a scuola – ha evidenziato D’Alise – gli insegnanti  di religione,  devono avere un’etichetta precisa, ovvero quell’etichetta di essere cooperatori del vangelo e  con loro Gesù deve entrare in classe, lasciando  le problematiche personali sul cancello della scuola, facendo risaltare le tre caratteristiche che devono contraddistinguerli, cioè, la famiglia, la scuola e la parrocchia. Abbiamo bisogno di uomini il cui intelletto sia illuminato dalla luce di Dio e a cui Dio apra il cuore, in modo che il loro intelletto possa parlare all’intelletto degli altri e il loro cuore possa aprire il cuore degli altri,  soltanto attraverso uomini toccati da dio, Dio può far ritorno presso gli uomini. Nel suo intervento il direttore dell’Ufficio per l’Insegnamento della Religione, don Silvio Verdoliva, ha evidenziato come il Vescovo D’Alise, nei prossimi incontri programmati, con la sua presenza e la sua parola, rafforzerà e motiverà con il dialogo e il confronto le ragioni che sostengono il nostro impegno culturale ed educativo, impegno che avrà momenti di scambio e di arricchimento reciproco ed  aiuterà a valorizzare il servizio nel mondo scolastico.  Gli insegnanti di religione devono recuperare questa dimensione perché solo così possono veramente comunicare l’insegnamento non solo come dottrina, ma come testimonianza di vita. Momento particolarmente toccante è stato quando il vescovo uno ad uno a consegnato agli insegnanti il testo Incontriamo Gesù, testo redatto dalla Commissione Episcopale per la dottrina della fede l’annuncio e la catechesi, frutto del lungo cammino svolto per delineare gli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, testo che vuole aiutare le nostre Chiese a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, a quarantacinque anni dal  documento di base e dopo l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, a rafforzare una comune azione pastorale nell’ambito della catechesi e un slancio comune nell’annuncio del vangelo.

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