COMUNICATO STAMPA DEL 30.04.2021
Il Garante dei
disabili, avv. Paolo Colombo: “Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza): ecco le misure per le persone con disabilità”.
Il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione
Campania, l’avv. Paolo Colombo, rende note le misure previste in favore delle
persone con disabilità nel PNRR.
Il Parlamento ha approvato a larga maggioranza il PNRR - Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza - (detto anche Recovery Plan), ovvero il programma
di investimenti che il Governo intende attuare con i finanziamenti che la
Commissione europea metterà in campo per l’Italia nell'ambito
del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica
provocata dal Covid-19.
Il PNRR contiene un gran numero di interventi, finanziamenti e riforme,
previsti in particolare per riparare le problematiche causate dalla pandemia,
in vari ambiti d’azione. I fondi a disposizione saranno in totale 221,1
miliardi, di cui 30,6 miliardi di risorse interne e 191,5 miliardi
dall’Unione Europea, che li darà al nostro Paese in forma di sussidi o prestiti
a basso tasso d’interesse, da utilizzare entro il 2026.
Molteplici gli ambiti in cui si innesteranno le riforme e gli interventi (il
piano si snoda in 6 Missioni) come quelli per la coesione
sociale, digitalizzazione, interventi di contrasto al cambiamento climatico.
Sul fronte salute sono previsti 15,63 miliardi, con circa 4 miliardi per l’assistenza domiciliare e la
telemedicina e 2 miliardi per le Case di cura. Alla voce infrastrutture
sociali, famiglie, comunità e terzo settore viene inserito un
programma di investimento di 11,17 miliardi, dove trovano spazio in
particolare i principali interventi per le persone con disabilità, che
annoverano, tra gli altri, innovativi percorsi di autonomia per individui
disabili e la Legge quadro per le disabilità.
PERSONE CON DISABILITÀ:
Nel corso dell’attuazione del Piano, l’Osservatorio Nazionale sulla
condizione delle persone con disabilità sarà coinvolto dalle amministrazioni competenti
per monitorare che le riforme proposte (ad esempio giustizia, pubblica
amministrazione, mercato del lavoro) siano adeguatamente inclusive.
Il Governo ha creato con la legge di bilancio 2020 un Fondo disabilità e non
autosufficienza e ha allocato complessivamente €800 milioni per il triennio
2021-2023.
La prima riforma che verrà finanziata con queste risorse è finalizzata alla
realizzazione della “Legge quadro della disabilità”. Questo si propone
di realizzare pienamente i principi della convenzione ONU secondo un approccio
coerente con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e con la
recente "Strategia per i diritti delle persone con disabilità
2021-2030" presentata a marzo 2021 dalla Commissione europea. In
particolare, la riforma semplificherà l'accesso ai servizi, i
meccanismi di accertamento della disabilità e potenzierà gli strumenti
finalizzati alla definizione del progetto di intervento individualizzato.
All’interno del Piano sono previste le seguenti
misure:
• Nella Missione 1, si rimuovono le barriere architettoniche e
sensoriali in musei, biblioteche e archivi, per promuovere una cultura
dell’accessibilità del patrimonio culturale italiano.
• Nella Missione 2 e nella Missione 3, gli interventi per
la mobilità, il trasporto pubblico locale e le linee ferroviarie
favoriscono il miglioramento e l’accessibilità di infrastrutture e servizi per
tutti i cittadini.
• La Missione 4 prevede una specifica attenzione per le persone con
disabilità, nell’ambito degli interventi per ridurre i divari territoriali
nella scuola secondaria di secondo grado.
• La Missione 5 include un investimento straordinario sulle
infrastrutture sociali, nonché sui servizi sociali e sanitari di
comunità e domiciliari, per migliorare l’autonomia delle persone con disabilità.
• Nella Missione 6, il miglioramento di servizi sanitari sul
territorio permette di rispondere ai bisogni delle persone con
disabilità, favorendo un accesso realmente universale alla sanità pubblica.
Nel più generale ambito sociosanitario, si affianca una componente di riforma
volta alla non autosufficienza, con l'obiettivo primario di offrire
risposte ai problemi degli anziani. Tale riforma affronta in maniera coordinata
i diversi bisogni che scaturiscono dalle conseguenze dell'invecchiamento, ai
fini di un approccio finalizzato ad offrire le migliori condizioni per
mantenere o riguadagnare la massima autonomia possibile in un contesto il più
possibile de-istituzionalizzato.
ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI:
Per le persone anziane non autosufficienti, il Piano introduce diverse misure,
strettamente legate tra loro, sia riguardo al rafforzamento dei servizi
sociali territoriali finalizzato alla prevenzione dell’istituzionalizzazione e
al mantenimento, per quanto possibile, di una dimensione autonoma (Missione 5),
sia attraverso il potenziamento dell’assistenza sanitaria, soprattutto
radicata sul territorio (Missione 6). Nella Missione 5, €500
milioni sono stanziati per il sostegno alle persone fragili e anziane per
rafforzare i servizi sociali territoriali e “di prossimità”. Di
questi, €300 milioni riguardano la riconversione delle RSA e delle case di
riposo per gli anziani in gruppi di appartamenti autonomi.
L’obiettivo è assicurare, per quanto possibile, la massima autonomia e
indipendenza delle persone anziane, in un contesto nel quale viene garantita
una esplicita presa in carico da parte dei servizi sociali e vengono assicurati
i relativi sostegni. Questi interventi sono affiancati da una riforma tesa a
introdurre un sistema organico di interventi in favore degli anziani non
autosufficienti, finalizzato all’individuazione di livelli essenziali delle
prestazioni.
Tale intervento è strettamente integrato con i progetti proposti nel capitolo
sanitario del Piano (Missione 6), in particolare con la riforma dei servizi
sanitari di prossimità e con l’investimento sull’assistenza domiciliare. In
questa linea di intervento sono infatti stanziati fondi per il
potenziamento dell’assistenza sanitaria e della rete sanitaria territoriale. In
particolare, €2 miliardi saranno investiti per l’attivazione di 1.288 “Case
della Comunità”, cioè punti di assistenza continuativa per la popolazione,
in particolare per le persone fragili e gli anziani. Altre risorse sono invece
stanziate per il potenziamento dei servizi domiciliari e la telemedicina. Tali
investimenti hanno l’obiettivo di rafforzare i servizi sanitari di prossimità e
domiciliari al fine di garantire un’assistenza sanitaria più vicina ai soggetti
più fragili, come gli anziani non autosufficienti, riducendo così la
necessità di istituzionalizzarli, ma garantendogli tutte le cure necessarie
in un contesto autonomo e socialmente adeguato. Inoltre, questi investimenti si
legano anche all’investimento previsto dalla Missione 5 per la valorizzazione
delle aree interne. Infatti, una delle linee di questo intervento mira a
potenziare i servizi e le infrastrutture sociali di comunità dedicati ai
soggetti fragili, come gli anziani.
Il Garante conclude: “speriamo che sia la volta buona
per fornire un contributo concreto al miglioramento della qualità della vita
delle persone con disabilità e non un ennesimo libro dei sogni”.
Napoli, 30.04.2021 Il
Garante dei disabili
Avv. Paolo Colombo
Nessun commento:
Posta un commento