Esattamente sette anni dopo il consiglio comunale di Comunale di Caserta ribadisce che l’unica strada percorribile per il Macrico è quella indicata dalla mia amministrazione. Era l’11 aprile 2014, quando il mio consiglio comunale ha votato all’unanimità una delibera con la quale vincolava il futuro dell’area con la classificazione urbanistica F2. Se da una parte fa piacere vedere che, dopo attacchi demagogici e speculazioni, il consiglio comunale e personaggi politici lontanissimi da me e dal mio modo di intendere l’impegno per la città hanno ribadito quanto ratificato dal sottoscritto in tempi non sospetti, dall’altra parte provo grande tristezza nel constatare che sette anni dopo non si è dato seguito al lavoro amministrativo e di relazioni che avevo messo in campo da sindaco. La delibera del 2014, come quella di ieri, rappresenta la premesse di un Puc che, quando ho lasciato la guida della città era in fase di approvazione e che, invece, in sette anni, non è stato minimamente toccato, consentendo uno stravolgimento dell’assetto della città, vedi i centri commerciali, senza che ci sia uno strumento urbanistico a regolamentarlo. Allo stesso tempo, è andato disperso quel patrimonio di rapporti e di relazioni che la mia giunta aveva promosso con l’istituto di sostentamento del clero per fare dell’area un fiore all’occhiello della Caserta del futuro. La nostra idea sull’area è chiara: deve essere messa in asse con la Reggia, il Belvedere di San Leucio, Casertavecchia per costruire la più grande industria che la nostra città può avere, quella della cultura e del turismo. Solo valorizzando turismo e cultura Caserta può avere sviluppo e occupazione. Questo percorso va fatto assieme alla Curia che, non dobbiamo dimenticarlo mai, è il proprietario dell’area. Chi dice cose diverse fa demagogia e propaganda.
Lo dichiara il candidato sindaco di Caserta Pio Del Gaudio.
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