sabato 10 aprile 2021

Sull’iniziativa che Liguria e Sicilia porteranno alla Conferenza Stato Regioni c’è la massima convergenza. Le strutture sportive devono riaprire subito

 COMUNICATO STAMPA

 

Sull’iniziativa che Liguria e Sicilia porteranno alla Conferenza Stato Regioni c’è la massima convergenza. Le strutture sportive devono riaprire subito

 

ROMA – «Sosteniamo l’iniziativa degli Assessori allo sport della Regione Sicilia e Liguria, Manlio Messina e Simona Ferro che porteranno al Governo, attraverso la Conferenza Stato Regioni, un pacchetto di proposte per l’immediata riapertura di palestre e centri sportivi», così il senatore Claudio Barbaro (Fratelli d’Italia) e presidente di ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane.

Secondo gli Assessori regionali, si deve ripartire subito, in sicurezza, adottando le prescrizioni del CTS già utilizzate l’anno scorso alle quali, è bene ricordarlo, tutti i gestori di strutture sportive si erano adeguati sostenendo notevoli spese prima della loro definitiva chiusura nell’ottobre scorso.

Questa ulteriore colpo di frusta, teso a svegliare un Governo sonnacchioso e non attento sulla materia dello sport, va ad aggiungersi alle richieste emendative già presentate in Senato a firma del sen. Claudio Barbaro: si affrontano i temi improcrastinabili del potenziamento del Fondo di Garanzia e l’introduzione di un limite alla revoca degli affidamenti bancari, la sospensione dei pagamenti di mutui e leasing per la costruzione e ristrutturazione di impianti sportivi e per i Leasing Operativi e canoni di assistenza con cui palestre, piscine e centri sportivi si approvvigionano dei macchinari da allenamento: «tale misura – ha spiegato ancora Barbaro – corrisponde alla necessità di garantire, definitivamente, ai beneficiari, il conforto della norma fino alla conclusione della fase emergenziale. Tanto si rende necessario al fine di contribuire al sostegno del comparto sportivo, fra i maggiormente feriti dalle misure di contenimento pandemico».

Negli emendamenti al Decreto «Sostegni», si richiedono, tra le altre cose, misure di sostegno ai canoni di locazione per le attività oggetto di chiusura, esoneri contributivi per il settore sportivo dilettantistico, il blocco dei distacchi e lo stralcio dell’addebito delle utenze con deduzione dei costi fissi e delle accise dal marzo 2020, esteso e prolungato fino alla dichiarazione di termine dello stato d’emergenza: «misure necessarie e fondamentali per evitare, tra l’altro, il sovraindebitamento incolpevole dei beneficiari».

Si moltiplicano, nel frattempo e sul tutto il territorio nazionale (oggi a Milano), le iniziative spontanee o organizzate del mondo di chi lo sport lo promuove ogni giorno e sta vivendo una crisi senza precedenti per un settore fondamentale per la salute e l’economia nazionale. Un settore che ha perso in quest’anno oltre due miliardi di euro di fatturato e ha lasciato a casa 200mila professionisti senza lavoro.

Lo sport merita rispetto. Riuscirà ad ottenerlo da questo Governo multicolore e portatore di interessi così eccessivamente diversificati?


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