COMUNICATO STAMPA
DECRETO SEMPLIFICAZIONI 2021, TANTE
LE NOVITÀ SU OPERE PUBBLICHE E SUPERBONUS, MOLTI I DUBBI SULLA FATTIBILITÀ
DELLE PROCEDURE IN VISTA DEL PNRR.
CECORO: “Un passo avanti o due passi
indietro? Persa l’ennesima occasione per semplificare concretamente, di questo
passo il PNRR avrà le medesime difficoltà incontrate dal Superbonus fino ad
oggi”.
Il decreto
Semplificazioni approvato il 28 maggio 2021 è il primo tassello per l’avvio dei
progetti legati al Recovery Plan, molte le novità sia in ambito pubblico che
privato, in particolar modo la norma è indirizzata alla governance del PNRR.
“Il governo
con questo decreto chiarisce la volontà di continuare a puntare ad una
semplificazione dei lavori pubblici che ignora ancora una volta l’importanza
della centralità del progetto e le vere criticità che sono tutte da ricercare
in altre fasi di quello che è il processo di realizzazione dell’opera.
Siamo
ancora di fronte ad una forte spinta dell’appalto integrato dimenticando che il
progetto deve essere il fulcro centrale dell’opera; abbiamo, invece, bisogno di
rilanciare il concorso di progettazione a due gradi come unico strumento per
valorizzare la professionalità e per consentire di scegliere i progetti
migliori e che meglio sposino gli obiettivi prefissi dalla committenza. In
questo modo, inoltre, affidando la progettazione esecutiva al vincitore del concorso,
si ridurrebbero i tempi per arrivare all’affidamento dell’appalto e quelli
dell’inizio inizio dei lavori.
Anche la
decisione di richiedere i pareri sui progetti di fattibilità tecnico-economica
non penso sia stata saggia, perché si andrà ad innescare un sistema poco chiaro
con varianti nelle successive fasi progettuali che porterebbero in tutto, o in
parte, alla realizzazione di opere differenti da quelle iniziali. Tra l’altro,
il livello progettuale di fattibilità non è abbastanza dettagliato per
permettere di emettere pareri o autorizzazioni fondati su cognizione di causa”,
fa notare Raffaele Cecoro, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della
provincia di Caserta.
“Per quanto
riguarda le deroghe al D.Lgs 50/2016 “Codice dei contratti pubblici”, con
possibilità di affidamento diretto per i servizi di ingegneria e architettura e
l’attività di progettazione di importo inferiore a 139.000 euro, ritengo sia
una forte riduzione, se non addirittura lesione, dei principi della libera
concorrenza professionale e della trasparenza.
La volontà
di rafforzare e razionalizzare il sistema delle stazioni appaltanti, con il
divieto ai Comuni non capoluogo di affidare appalti per interventi del PNRR,
porterà ad un ingolfamento generale con conseguenti rallentamenti per
l’affidamento delle opere. Si rischia di perdere milioni di euro che non
verranno utilizzati nei tempi prescritti dall’unione europea.
Relativamente
alla decisione di creare una “Commissione” per tutti i progetti ricompresi nel
PNRR e nel PNIEC, per i quali sono necessarie procedure di valutazione
ambientale, spero solo non venga creato l’ennesimo ed inutile “carrozzone”
politico.
La
semplificazione per il superbonus merita un discorso a parte: così come è stata
pensata innescherà una trappola per i professionisti dell’area tecnica, poiché
la volontà di trovare in fretta una soluzione ai “mali” che hanno portato al
ridotto numero di cantieri avviati ad oggi, oltre ad essere contraddittoria, risulta
anche pericolosa perchè i professionisti rimarranno comunque responsabili per
la mancata verifica della conformità e legittimità di tutte le restanti norme.
Tra qualche anno, quando verranno venduti gli immobili oggetto delle detrazioni
del superbonus e salteranno fuori le difformità previste dai controlli dello
Stato Legittimo, i tecnici rimarranno i soli responsabili; inoltre, al Comune
restano i poteri di valutare la legittimità dell’immobile oggetto di intervento
e, quindi, la possibilità di bloccare il cantiere per abusi a seguito delle
verifiche di conformità dell’edificio con conseguente ordinanza di rimessa in
pristino/demolizione.
Ci
troveremo di fronte ad una semplificazione “oltre il consentito” per interventi
di una certa complessità ed una mancata semplificazione per una semplice
tinteggiatura di una facciata.
Sono
d’accordissimo all’utilizzo della CILA, ma determinati interventi non possono
prescindere da una verifica della conformità urbanistico/catastale. Sarebbe
stato opportuno prendere in considerazione procedure per permettere una più
celere risposta alle richieste di accesso agli atti con una dematerializzazione
degli archivi ed una spinta all’utilizzo di sportelli unici centralizzati con
conseguente proroga al 2024”, continua il capo degli architetti casertani.
“In sintesi
ritengo che, nella redazione di questo ulteriore decreto semplificazioni, si
sia persa l’ennesima occasione per semplificare concretamente, atteso che il
comparto edile e quello tecnico avevano bisogno di ben altri interventi per
arrivare una volta per tutte ad una sburocratizzazione del nostro sistema.
Di questo
passo il PNRR avrà le medesime difficoltà incontrate dal Superbonus fino ad
oggi, ancora una volta ci troveremo a parlare di quello che poteva essere ed
invece non è stato”, conclude Cecoro.
Caserta,
03.06.2021
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