martedì 25 marzo 2014

APPELLO PER L'ABBAZIA DI S. MARIA DELLA FERRARA IN VAIRANO PATENORA (Caserta)

L'Abbazia di S. Maria della Ferrara (Comune di Vairano Patenora, CE) filiazione di Fossanova, fondata nel 1171 o poco più tardi, è la prima abbazia cistercense costruita nel Regno di Napoli e precede tutte le case degli Ordini Benedettini riformati, ospedalieri e militari del Regno (Gerosolimitani, Teutonici, Templari, Altopascio, Trinitari etc). E’ il primo ed unico impianto sicuramente databile di Gotico Severo nel Regno di Napoli e precede di quasi un secolo l’avvento del Gotico angioino. Beneficata dai Re Normanni l’Abbazia fu fucina di monaci-architetti, portatori di nuove ardite concezioni, alla quale attinse l'Imperatore Federico II, che ne trasse "costruttori di castelli" e Maestri di greggi” come narra la Cronaca dell’Abbazia. L’Abbazia è legata allo Stupor Mundi visto che l'Imperatore Federico II vi dimorò due volte con la sua corte, una delle quali col Re di Gerusalemme Gualtieri di Brienne, ne trasse e fece suo falconiere Malgerio Sorel, Signore Normanno, che poi qui prese i voti. L'Abbazia fu visitata da Gioacchino da Fiore nel suo viaggio dalla Calabria a Casamari e certo ne accolse la sua dottrina sulla Spirito Santo che ispirò poi Pietro di Angelerio degli Angeleri che alla Ferrara compì il noviziato e prese i voti, conosciuto poi come Pietro del Morrone divenne Papa Celestino V, rinunciò al Soglio per poi salire alla gloria degli altari come S. Pietro Celestino. La Cronaca dell'Abbazia è la prima che menziona in Europa la leggenda dell'Ebreo Errante e narra molte vicende medievali del Sud sicché l'Abbazia è un sito unico per la cultura del Medioevo Europeo, del Regno dei Napoli e del Gotico. Caduta prima in commenda e poi espropriata, ai primi dell’Ottocento fu concessa a livello dal Comune di Vairano, divenuto proprietario dopo la confisca, poi ridotta ad azienda agricola ed abbandonata è oggi in progressiva gravissima rovina. Il pericolo di crollo minaccia anche la Cappella dello Spirito Santo, o di Malgerio Sorel. Questa ha conservato sino ad oggi un affresco di fine 1200 della Madonna tra i Santi Pietro e Paolo, scene con l'ascesa dell'anima del defunto Malgerio Sorel, nobile normanno che si fece monaco e lasciò all'Abbazia i suoi feudi come narra un rarissimo scritto in caratteri gotici ed in prosa ritmica, sottostante il dipinto, che ha tramandato la genesi del monumento. Sotto lo stesso è la scena del funerale di Malgerio che lo rappresenta sul catafalco durante la benedizione e l’affido agli Angeli, attorniato dai confratelli cistercensi ed anche da monaci celestini, tra i quali Pietro del Morrone il futuro Celestino V. Solo il puntellamento, eseguito prudenzialmente dal Comune di Vairano Patenora nel 2011 per consentire alla Banca Capasso Spa, di restaurare l’affresco, ha consentito alla cappella di Malgerio Sorel di sopravvivere allo scuotimento dei recenti terremoti matesini che ha danneggiato persino edifici illesi. Il sisma del 29 dicembre 2013 il cui epicentro è poco distante, (circa 21 km) ha gravemente peggiorato le lesioni di pareti e volte, al punto che le pareti sud e nord, ormai staccate da quelle est ed ovest, sono oggi a rischio di collasso. È lesionata la volta che regge il pavimento della cappella ed è al limite del collasso la volta a vele che la sovrasta e la cui chiave è ormai visibilmente scollegata dai costoloni, assai precariamente sorretta da puntelli, ed in precario equilibrio. Anche l’abside, unica parte integralmente superstite della chiesa abbadiale, in caso di crollo coinvolgerebbe nel disastro la Cappella. Per tali motivi la cappella-mmoria di Malgerio Sorel, monumento pressoché unico in Italia è prossima allo sgretolamento. Nonostante prestigiosi studi Ottocenteschi del Federici, del Canonico Jannelli, seguiti nel 900 da quelli ‘900 dello Scandone e recenti convegni e pubblicazioni curate dal Centro Studi a partire dal 2005 e nonostante il vincolo ministeriale il pericolo della distruzione della cappella di Malgerio Sorel e l’abbandono alla totale rovina della Abbazia sono ad oggi da nessuno contrastati e si tradurrebbero in un immane disastro per la storia dell’architettura, della religiosità, dell’arte e della cultura italiana ed europea. Tanto premesso il Centro Studi sul Medioevo di Terra di Lavoro e Italia Nostra sezione di Caserta Verificato che l’allarme lanciato da Studiosi riuniti a Convegno nel 2005 per la tutela dell’ Abbazia di S. Maria della Ferrara (www.isanniti.org) è rimasto inascoltato, che ad oggi numerose sollecitazioni del C.S.M.T.L. a far data dal 28 gennaio 2014 perché si rimedi ai danni del recente sisma non hanno avuto riscontri salvo la convocazione da parte del Comune di Vairano di una conferenza di servizi per il 27 marzo 2014, constatata pertanto ad oggi la perdurante e preoccupante mancanza di ogni altra iniziativa per la messa in sicurezza, restauro, valorizzazione dell’ Abbazia di Santa Maria della Ferrara, ribadita l’importanza storica, monumentale, artistica, filologica, per la cultura italiana ed europea e per l’identità culturale e lo sviluppo del territorio, dell’abbazia e della Cappella di Malgerio Sorel, ritenuto che vi è imminente pericolo che nuovi eventi sismici e meteorici disgreghino la cappella di Malgerio Sorel ed i suoi tesori storico-artistici, FANNO APPELLO al Ministro dei Beni Culturali, al Direttore Regionale per la Campania dei Beni Culturali, alla Soprintendente ai Monumenti di Caserta alla Prefettura di Caserta, unità di crisi per il terremoto del Matese al Presidente della Regione Campania agli Assessori alla Cultura, alla Protezione Civile, al Turismo della Regione Campania ai Deputati e Senatori ed On.li Consiglieri Regionali del Territorio al Comune di Vairano Patenora alla stampa e mass media all’Imprenditoria sensibile al valore cultura in una, ad ogni Istituzione e Persona cui la legge affida la tutela la cura e la valorizzazione dei siti di interesse storico archeologico, monumentale, artistico, la Rappresentanza, la cura e promozione del Territorio nonché agli Studiosi, Enti ed Associazioni cui è caro il patrimonio storico artistico perché, avvertiite dal presente appello, aderiscano allo stesso e uniscano forze ed intenti e siano quindi avviate e compiute con assoluta urgenza e col necessario concerto le indispensabili indifferibili concrete azioni di salvaguardia intese ad evitare l’incombente pericolo di totale distruzione della Cappella di Malgerio Sorel, dei suoi affreschi, di quelli dello scriptorium, nonché delle superstiti vestigia della chiesa e dell’ Abbazia di S. Maria della Ferrara. Pietramelara-Caserta 18 marzo 2014 Centro Studi Italia Nostra sul Medioevo di Terra di Lavoro Sezione di Caserta Avv. Domenico Caiazza Arch. Maria Carmela Caiola

Nessun commento:

Posta un commento