sabato 22 marzo 2014

Il consiglio nazionale dell’Udc elegge l’onorevole Angelo Consoli nella Direzione: “Riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni”


               
“Una gratificazione per il sottoscritto ma, soprattutto, il riconoscimento del lavoro fatto in Regione Campania in questi anni”. E’ lo stesso onorevole Angelo Consoli, vice presidente della Commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale della Campania, a dare l’annuncio del suo ingresso nella Direzione Nazionale dell’Udc. Stamani, a Roma, i lavori del Consiglio Nazionale del partito, all’indomani della riconferma alla segreteria dell’onorevole Lorenzo Cesa, la cui mozione, si ricorderà, è stata sostenuta fortemente in sede congressuale dallo stesso onorevole Consoli; ed è stato proprio il Consiglio, così come previsto dallo statuto, ad eleggere i componenti della Direzione, che è l’organismo che affianca il segretario nazionale nella gestione del partito stesso. “Una volta strutturato il partito a livello nazionale, anche in vista delle prossime scadenze elettorali, - sottolinea l’onorevole Consoli, di rientro da Roma - adesso bisognerà lavorare sul territorio per costruire la nuova Udc delineata dall’amico Lorenzo Cesa. Un partito che non sia più oligarchico, e dunque concentrato nelle mani di pochi, ma aperto al contributo di tutti, in modo particolare al contributo di chi - tiene a puntualizzare - ha sempre creduto nel progetto della casa comune dei moderati”. Le scadenze elettorali più vicine, ovvero le Europee e le Amministrative, rappresenteranno un primo banco di prova per la nuova Udc, che punta a recuperare consensi e tornare ad essere protagonista di tutto rispetto nello scenario politico nazionale e locale. “Un primo segnale di cambiamento, nella scelta della linea politica, c’è già stato - aggiunge l’onorevole Consoli - ora bisogna coinvolgere realmente, e non solo a parole, la base del partito in questa nuova stagione che, di sicuro, porterà i suoi frutti”. Insomma, si apre un capitolo completamente nuovo per l’Udc che, a livello territoriale, dovrà portare ad una rivisitazione degli assetti di partito ma, principalmente, ad una revisione degli accordi politico-programmatici all’interno delle coalizioni sostenute dall’Udc o con le quali l’Udc ha governato fino ad oggi. 

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