martedì 29 luglio 2014

INTERAMENTE SVUOTATO IL SITO DI STOCCAGGIO DI FERRANDELLE. ZINZI: “ABBIAMO RIMOSSO 500MILA TONNELLATE DI RIFIUTI. ORA AVANTI CON LA COSTRUZIONE DEGLI IMPIANTI”.



“Il sito di stoccaggio di Ferrandelle è stato interamente liberato. Grazie alla Gisec in due anni sono state portate via 500mila tonnellate di rifiuti, l’equivalente, in termini di peso, di circa 5 “Costa Concordia””. E’ l’annuncio che il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, ha dato nel corso della conferenza stampa svoltasi stamani nella Sala Giunta del palazzo della Provincia in corso Trieste a Caserta.
All’incontro hanno partecipato anche l’assessore all’Ambiente, Giuseppe Rocco, l’amministratore unico della Gisec, Donato Madaro, e il direttore tecnico della società provinciale, Maurizio Campopiano. Ad illustrare il lavoro svolto dalla Gisec, attraverso l’ausilio di slide e di immagini in diretta streaming proiettate dal sito di stoccaggio di Santa Maria La Fossa, è stato, invece, il responsabile del sito di Ferrandelle, Elpidio Maisto.
“Lo svuotamento di Ferrandelle – ha continuato il presidente della Provincia, Zinzi - si inserisce nell’ambito di quella operazione di bonifica ambientale che stiamo portando avanti sin dai primi giorni del nostro insediamento. Oggi noi risolviamo problematiche ambientali causate da altri, che negli anni passati hanno consentito che nella nostra terra venissero sversati ingenti quantitativi di rifiuti provenienti da Napoli e dalle altre zone della Campania”.
I costi necessari allo svuotamento del sito di Ferrandelle si sono aggirati attorno ai 4 milioni di euro e non sono stati posti a carico dei cittadini della provincia di Caserta in quanto, dal 2011 in poi, la tariffa è rimasta invariata anche rispetto all’aumento del costo della vita. In 3 anni, poi, sono state anche eliminate 48mila tonnellate di percolato. A tal proposito, in una parte dell’area in cui è compreso il sito verrà realizzato un impianto di depurazione di percolato di ultima generazione che entrerà in funzione entro l’anno e che consentirà un considerevole risparmio per i contribuenti.
Terminato lo svuotamento, ora si attende il piano di caratterizzazione dell’area, che deve stabilire se e quanto sono inquinate le diverse zone. Solo successivamente si potrà dare il via alla programmazione della Provincia di Caserta relativamente a quel sito. “Di sicuro – ha aggiunto Zinzi – non permetteremo mai più che vengano sversati rifiuti a Ferrandelle”.
Il presidente della Provincia ha sottolineato la necessità di completare il ciclo integrato attraverso la costruzione degli impianti utili al recupero, riciclo e smaltimento dei rifiuti, con particolare riferimento al costruendo gassificatore di Capua: “La Provincia di Caserta - ha proseguito Zinzi - ha approvato un piano provinciale dei rifiuti, che è stato recepito dalla Regione Campania e da Bruxelles e poi avviato a fase operativa. Stiamo scontando dei ritardi sull’inizio dei lavori di quest’opera a causa di gravi rallentamenti da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche, che ci ha fatto perdere almeno un anno sulla tabella di marcia. Senza gli impianti entro un anno, ma forse anche prima, il nostro territorio rischia di ripiombare in una nuova emergenza rifiuti e di questo dovrà assumersi la responsabilità quella parte politica che oggi li avversa e che fa di tutto per boicottarli”.
“Mi chiedo – ha concluso il presidente della Provincia di Caserta – se gli esponenti locali del Partito Democratico, a partire dall’onorevole Pina Picierno che fa parte della direzione nazionale del Pd, conoscano la posizione del segretario del loro partito nonché presidente del Consiglio, Renzi, il quale più volte si è dichiarato favorevole agli impianti, indicando il termovalorizzatore di Vienna, costruito circa 30 anni fa, come un esempio per risolvere i problemi della Campania. A questo punto vorrei capire le vere ragioni della loro opposizione all’impianto di Capua, considerando che lo stesso è di ultima generazione e quindi anche molto più sicuro per la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente. Le motivazioni – ha concluso Zinzi – sono esclusivamente di carattere strumentale. Il problema è che su questi temi bisognerebbe essere responsabili e non innescare polemiche sterili che danneggiano solo i cittadini”.

Relazione della Gisec sul sito di Ferrandelle

CONFERENZA DEL 29.07.2014
                                                                                        

Oggetto: Sito di stoccaggio provvisorio di “Ferrandelle” in S.Maria La Fossa (Ce).

L’area in località Ferrandelle, ricadente nel comune di Santa Maria La Fossa (CE), presenta un’estensione superficiale di circa 32 ha (pari a circa quaranta campi di calcio) sviluppandosi per un perimetro di circa 2.729 metri.
Tale area, distinta nel Catasto Terreni del Comune di Santa Maria la Fossa al foglio n. 20 particelle n. 3, 4, 5 e 33, si presenta in pianta con forma irregolare ed è delimitata ad est dalla Strada Provinciale S.P.30 (Via Vaticale), a sud dal Canale Apramo o Lagno Vecchio che definisce anche il confine della sub-area “C – Area Agricola”, ad ovest da terreni agricoli e a nord da strada interpoderale che la divide da ulteriori terreni agricoli. L’impianto è attraversato ad est in senso trasversale da un canale di scolo delle acque piovane che si immette nel canale Apramo o Lagno Vecchio che delimita il sito lungo il perimetro sud-ovest.


Il sito di stoccaggio “Ferrandelle” nasce per fronteggiare l’emergenza rifiuti in Campania del 2008 con le ordinanze n. 64 del 02/02/08 e n. 67 del 05/02/08 a firma del Comm. Delegato per l’emergenza rifiuti in Campania.
L’impianto è costituito da n. 5 piattaforme per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti denominate rispettivamente, in ordine di realizzazione, “ALFA” - “BETA” (realizzate nel I LOTTO), "CHARLIE"-"DELTA" (realizzate nel II LOTTO) e “GOLF”–FOXTROT” (realizzate nel III LOTTO e relativa variante di completamento) a ciascuna delle quali afferiscono un insieme di piazzole. Esso è composto da 19 piazzole (18 + 1 provvisoria) dove sono stati abbancati rifiuti per una quantità stimata in circa 500.000 t (equivalente alla alla quantità di rifiuti prodotti in un anno nei 104 comuni della provincia di Caserta). Le piazzole sono identificate con lettere e piattaforme (A, B, C,..fino alla S; ALFA, BETA, DELTA, FOXTROT, CHARLIE, GOLF) oltre alla piazzola denominata Provvisoria. Ad eccezione della piazzola E afferente la piattaforma “BETA” dove sono stati abbancati rifiuti con codice CER 19.05.01, tutte le altre hanno ospitato rifiuti con codice CER 20.03.01.
La piattaforma "ALFA "è costituita da n. 3 piazzole denominate "A" - "B" - "C", di cui la prima ha dimensioni di m 106,00 x 44,00 mentre la seconda e la terza hanno dimensioni di m 48,00 x 90,00.
La piattaforma" BETA", uguale e simmetrica alla precedente, è costituita da n. 3 piazzole denominate "D" - "E” - “F”. Le suddette piattaforme sono separate da una strada di accesso principale larga 10 m, strade di servizio secondarie larghe 6 m ed un ulteriore strada chiusa ad anello intorno al complesso delle tre piazzole (piattaforma ALFA).

La piattaforma" CHARLIE "è costituita da n. 3 piazzole denominate "G"- "H"-"I", di cui le prime due hanno dimensioni di m 48,00 x 88,00 mentre la terza ha dimensioni nette interne di m 42,00 x 106,00

La piattaforma" DELTA'" è costituita anch'essa da n. 3 piazzole denominate "L"- "M” - “N”, di cui le prime due hanno dimensioni di 48,00 x 88,00 mentre la terza ha dimensioni nette interne di m 42,00x106,00.


La piattaforma" FOXTROT " è costituita da n° 2 piazzole denominate "O" e "P" di dimensioni di m 55 x 106, situate ad Ovest; in particolare la "O" dietro la piazzola "I" della Piattaforma "CHARLIE" e la "P" dietro la piazzola "N" della piattaforma "DELTA".
La piattaforma" GOLF " è costituita anch'essa da n. 2 piazzole denominate "Q" e "R", di dimensioni di 48 x 88 m, situate a nord della piazzola “D” afferente la piattaforma “BETA”.
Le piattaforme sono provviste di uno spazio circostante di circa 13 metri di cui 5 metri utilizzati per l'installazione degli impianti, mezzi ed attrezzature antincendio, l'installazione delle piazzole di stoccaggio del percolato ed 8 metri utilizzati quali strade a servizio dei mezzi di soccorso ed in transito per il prelievo del percolato.
Tutte le piazzole sono impermeabilizzate e dotate di impianto per la raccolta del percolato, in particolare ogni vasca è munita di pompe di aspirazione atte a prelevare il percolato dal fondo impermeabile per poi inviarlo in appositi contenitori (170 bottini da circa 9 mc) per lo stoccaggio temporaneo. La fase successiva allo stoccaggio prevede l’emungimento del percolato dai bottini mediante autocisterne attrezzate che trasportano il liquido ad impianti di trattamento e smaltimento finale.
Con le Ordinanza n. 64 e 67, rispettivamente del 02.02.08 e del 05.02.08, a firma del Commissario delegato per l’Emergenza Rifiuti in Campania, veniva affidata l’attività di stoccaggio presso il sito al Consorzio di Bacino ACSA CE3.
Nel Febbraio 2008, durante le fasi di abbancamento della piazzola provvisoria, l’intero sito, in gestione Consorzio ACSA CE3, viene posto sotto sequestro giudiziario per il mancato drenaggio che portava all’accumulo di grandi quantità di percolato all’interno del sito, ma anche per la presenza di notevoli quantità di rifiuti pericolosi.
Successivamente, a distanza di qualche mese dall’avvio delle attività (14.03.2008), con Ordinanza n. 119, il Consorzio di Bacino CE2 subentrava nella gestione del sito e durante le fasi di carico dei rifiuti sulle piattaforme ALFA e BETA l’area è oggetto di un nuovo sequestro.
Nel febbraio 2009 vengono concluse le operazioni di abbancamento e con esse il sito viene definitivamente chiuso.
A partire da giugno 2009 vengono avviate dal CUB – ART. CE2 (24.07.08, scioglimento dei Consorzi e costituzione dell’Articolazione Territoriale CE2 del Consorzio Unico delle Province di Napoli e Caserta) le attività di

svuotamento delle piazzole dai rifiuti ivi depositati con relativo conferimento presso il vicino impianto di discarica “Maruzzella 3” gestito dal Consorzio SA2.

Dal 01.03.2012, per effetto della L. 26/10, la gestione di tale sito è stata affidata alla società Gisec SpA, subentrata al vecchio gestore CUB (Consorzio Unico di Bacino).
In accordo con il D. Lgs 36/2003 e s.m.i., la Gisec SpA, in qualità di gestore, ha eseguito le seguenti attività:
*      Allontanamento del percolato;
*      Rimozione dei rifiuti dalle piazzole (dal 15.06.2012);
*      Tenuta in sicurezza del sito di stoccaggio.

Fin da subito la Gisec SpA, con interventi massicci, ha provveduto, al fine della salvaguardia delle matrici ambientali, all’allontanamento del percolato dal sito.

Nel dicembre del 2012 il G.I.P. del Tribunale di Napoli, con un nuovo provvedimento di sequestro a convalida dei precedenti e nello spirito di un maggiore coinvolgimento della Regione Campania, nomina Custode Giudiziale del sito il Presidente P.T. della Regione (on. Caldoro) e successivamente, su espressa richiesta dello stesso, lo sostituisce affidando, in data 06.02.2013, la custodia al Dirigente del Settore Ambiente della Regione.
A tutto luglio 2013, su un totale di 19 piazzole, risultavano svuotate dai rifiuti 11 piazzole (piazzola di emergenza, A-B-C afferenti la piattaforma ALFA, D-E-F afferente la piattaforma BETA, Q-R-S-T afferente la piattaforma GOLF) e della piazzola “O” afferente la piattaforma FOXTROT.
Le operazioni di svuotamento condotte da Gisec SpA sono proseguite fino al completamento in data 15.06.2014 con una media mensile di circa 19.000 T di rifiuto evacuato
Allo stato attuale tutte le piazzole risultano completamente svuotate e Gisec SpA, al fine di ridurre la produzione di percolato ha proposto di ricoprire le vasche svuotate dai rifiuti con teli in HDPE saldati a doppia pista o con estrusione manuale. I teli saranno disposti in modo da ricoprire l’intera superficie, essi dovranno essere zavorrati nel terreno poiché anche la parte esterna alla piazzola sia ricoperta. Tutto il perimetro della piazzola è coperto, oltre che dalla guaina, anche dal terreno vegetale.
All’interno della piazzola saranno poste due pompe di sollevamento in modo da convogliare, attraverso specifiche tubazione in polietilene, le acque meteoriche in bacini idrici posti all’esterno delle piazzole.
Su specifica richiesta della Provincia di Caserta, nota n.124628 del 26.02.2013 acquisita da ARPAC al prot. n.11062 del 27.02.2013, è stato redatto ai sensi del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. il Piano di Caratterizzazione, relativo ad una porzione di territorio dei Comuni San Tammaro e Santa Maria La Fossa, inserita nel perimetro dell’Area Vasta Maruzzella- Ferrandelle del Piano Regionale di Bonifica, adottato con Delibera di Giunta Regionale n.129 del 27.05.2013, pubblicata sul BURC n. 30 del 05.06.2013.



 Fonte: comunicato stampa

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