“Maggiore sicurezza del territorio e riduzione dei danni all’agricoltura, previste penalizzazioni per chi non rispetterà le disposizioni approvate dal Consiglio Provinciale che con il Disciplinare ha deciso di regolamentare il settore”. Esprime soddisfazione dall'assessore con delega all'Agricoltura della provincia di Caserta Stefano Giaquinto per le nuove disposizioni dell'attività venatoria 2014/2015, relativamente alla caccia al cinghiale annunciate dal Presidente Domenico Zinzi e dal consigliere provinciale delegato alla Caccia Domenico Carrillo. “Un dispositivo che va nella direzione giusta - commenta Giaquinto - un primo intervento, un dispositivo che di certo non risolve definitivamente il caso, ma che quantomeno cerca di attenuare i danni provocati all'agricoltura dai cinghiali”. Le nuove disposizioni prevedono l'inizio obbligatorio da parte del capo battuta attraverso la compilazione di una scheda censimento nelle zone di battuta; la possibilità di abbattere 4 capi e non più due ad ogni battuta (è in ogni caso vietato abbattere giovani striati e scrofe pregne); ed inoltre alle 29 zone già attive per la caccia al cinghiale , il ripristino di ulteriori 15 zone e l’aggiunta di altre 9 (il tutto un territorio che comprende 23 comuni della provincia di Caserta). “Durante l’esercizio della caccia al cinghiale è vietato l’uso e il porto di munizioni spezzate, essendo consentito l’uso e il porto, durante la caccia di che trattasi, delle sole munizioni caricate a palla preferibilmente atossiche, nonché cartucce a salve per l’avvio della battuta - si legge nel disciplinare - Ogni partecipante alla battuta dovrà munirsi dell’autorizzazione (in fotocopia) da esibire ad eventuale richiesta degli Agenti preposti alla vigilanza; I capo battuta devono adottare le necessarie cautele sanitarie dopo l’abbattimento del cinghiale, nel rispetto delle prescrizioni (…); è fatto obbligo a tutti i partecipanti alla battuta, al fine di garantirne l’incolumità, di indossare giubboni di colore arancione, nonché di apporre almeno cinque tabelle nelle strade di accesso alla zona o confini della stessa, che indicano Battuta di caccia al cinghiale in atto e il nominativo del capo squadra”. “Un punto fermo alla caccia al cinghiale – conclude Giaquinto – misure che vanno incontro alle esigenze dei cacciatori e degli agricoltori che hanno subito e continuano a subire danni”.
Fonte: comunicato stampa
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