Curia Vescovile di
Caserta
La palma della Curia Vescovile di
Caserta, continua a vivere.
Unica superstite della coppia di
palme da datteri, Phoenix Dactilifera, che nel 2002 provenienti dal Marocco
come dono, furono messe nell’aiuola del cortile della Curia Vescovile di
Caserta.
Una delle due palme, nel 2011 fu
attaccata gravemente dal Rynchophorus F.
(il punteruolo rosso), terribile sterminatore di palme; ormai irrimediabilmente
compromessa nonostante le cure nel 2014 fu necessario l’abbattimento per
preservare l’altro esemplare.
Per salvaguardare la palma
rimasta, è chiesto l’aiuto al dott. Agr. Guido Olivieri dell’Ufficio Verde Comunale del Comune di caserta,
esperto del settore.
Per ovviare agli alti costi di prevenzione e cura, necessari per
attrezzature ed operatori, il dott. Olivieri si è rivolto ad una delle ditte
più specializzate del settore endoterapico nella lotta agli insetti fitofagi.
La G.E.A., di Cristiano Scapini, già collaboratrice del Comune per la lotta
alla Processionaria, è intervenuta sulla palma della Curia con la sua nuova
metodologia “SOSPALM”.
Semplice, sicuro ed attuabile in proprio da chiunque, tale metodo ha
bassi costi d’esercizio, provvedendo alla difesa delle palme contro il
punteruolo rosso.
Il sig. Scapini, della G.E.A., ha voluto eseguire personalmente e
gratuitamente il primo intervento sulla palma, istruendo il personale della
curia al fine di operare in proprio per le successive cure.
Oltre al primo intervento, la
G.E.A. ha fatto dono alla Curia di Caserta, anche di tutta l’attrezzatura e dei
fitofarmaci necessari per poter effettuare un intero ciclo annuale di trattamento
preventivo, per la difesa della palma.
Un grazie alla G.E.A da parte
della Curia Vescovile di Caserta a cui si associa il dott. Olivieri.
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