Al Duel Village l’attesissimo ‘Jimmy’s Hall’
Standing ovation a Cannes per il film di Ken Loach
Martedì 3 e mercoledì 4 febbraio in
via Borsellino a Caserta
Standing ovation di
dieci minuti all’ultimo Festival di Cannes per ‘Jimmy’s Hall, una storia
d’amore e di libertà’, il nuovo film di Ken Loach. Tratto da un’opera teatrale di
Donal O’Kelly e ispirato a fatti storici, il film - in programmazione al Duel
Village tutta la settimana alle ore 19.00
– sarà proiettato anche nell’ambito del Cineforum targato Caserta Film Lab
martedì 3 febbraio alle ore 21.00 e mercoledì 4 febbraio alle ore 17,30. Con
‘Jimmy’s Hall’ Ken Loach torna a parlare dell’Irlanda dieci anni dopo ‘Il vento che accarezza l’erba’, raccontando la storia di Jimmy
Granton, un attivista politico realmente esistito. Il film è infatti il risultato di meticolose ricerche storiche
relative alla vicenda narrata e di racconti tramandati a voce al fine di
rivelare la storia come è realmente accaduta.
Regista controcorrente, sensibile alle tematiche sociali e amante di un
cinema politico, Ken Loach – sulla soglia degli 80 anni - realizza una delle
sue opere più riuscite. Un inno alla voglia di vivere, un omaggio al realismo
di Ford, una storia che costringe a fare i conti con la Storia. Il film
permette infatti di affrontare la questione irlandese dal punto di vista di
quegli uomini che non trovano spazio sui libri di scuola, di quei giovani che
ogni giorno hanno lottato per ottenere la libertà.
LA TRAMA
Siamo nell'Irlanda del 1932, nella contea di Leitrin. Poco
più di dieci anni dopo la guerra di liberazione dalla Gran Bretagna, le
speranze di molti sono state disilluse dal governo di Éamon de Valera. La
Chiesa cattolica e i grandi proprietari terrieri, alleati, non sembrano molto
diversi dai vecchi dominatori protestanti. Di questo è certo Jimmy, appena
tornato da New York, dove si è rifugiato all'inizio degli anni Venti, anche per
sfuggire alla violenza di O'Keefe, capo locale dell'Ira (l'esercito
repubblicano, da non confondere con l'Ira che decenni più tardi opererà
nell'Ulster). Jimmy è comunista. Lo è come lo si poteva essere novant'anni fa,
con una generosità che la storia avrebbe da lì a poco tradito. Ora, convinto da
molti compaesani, ha appena riaperto la vecchia sala che nel film ha il suo
nome. Sa di rischiare. Su di lui, antico combattente repubblicano, stanno
puntati gli occhi di O'Keefe insieme con quelli di padre Sheridan, il primo
legato direttamente ai latifondisti, e convinto difensore delle leggi dell'economia,
il secondo attento a preservare la fede e l'obbedienza dei parrocchiani. Come
nei suoi film migliori, Loach si tiene lontano dai pericoli dell'ideologia.
Jimmy e gli altri non prendono lezioni da Stalin, come invece sostiene il
prete. Vogliono solo un luogo in cui essere se stessi, imparando a ballare come
si fa in America. Ed è questo a preoccupare padre Sheridan. Si comincia con i
balli, dice, e si finisce con i libri. E poi, dopo i libri? Dopo i libri,
forse, le sue parole dal pulpito non avranno più lo stesso effetto.
IL TRAILER
Prevendite
attive al Duel Village
Per informazioni e contatti
339/3167253
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