La madre denuncia l’accaduto, che peraltro apprende dalla chat dei genitori, e la motivazione addotta dalla maestra è che il bambino non parla e non riesce a stare in fila.
Non si punta un dito accusatorio senza conoscere bene i fatti. E proprio per questo sicuramente l’ufficio scolastico regionale, quale articolazione territoriale del Miur, o lo stesso Ministro ascolterà la dirigente e l’insegnante.
Insomma, bisogna andare a fondo in una vicenda seria. Nessun dubbio deve esserci nelle nostre scuole sul fatto che l’inclusione è un principio sacrosanto che deve concretizzarsi sempre, soprattutto nelle attività didattiche ludiche, di apertura alle famiglie e al territorio, come una recita natalizia”.
Lo dichiara Camilla Sgambato, responsabile nazionale Scuola del Pd.
Roma, 18.12.2019
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