Parco Regionale del Matese, Sant’Angelo d’Alife: cosa significa avere un bosco certificato FSC
SANT’ANGELO D’ALIFE – Unico bosco del centro sud Italia a possedere la certificazione FSC. “Un esempio di buona pratica, - lo ha definito il presidente del Parco Regionale del Matese Vincenzo Girfatti in occasione della presentazione ufficiale presso l’Ente Parco – Una volontà espressa da quando l’Ente Parco è nato. L’augurio è che anche altri Comuni seguano la stessa scia”.
Qual è il senso di certificare un bosco?
Ad addentrarsi sui dettagli è stato Pio Ciliberti, l’esperto che per conto del Parco si è occupato di tutto l’iter per la certificazione ottenuta. “Stiamo parlando di una superficie di 970 ettari che comprende il 53% di faggi, cedui misti di latifoglie e una piccola parte di rimboschimenti. La certificazione FSC racchiude un ottimo connubio tra industria del legno (produzione di legna da opera e legna da ardere) e tutela ambientale. Si tratta di una strada innovativa per il territorio che ci ha consentito di essere stati inseriti in un circuito internazionale. Con un bosco FSC si apre la strada verso un turismo verde, fatto di turisti che cercano un posto dove vige il rispetto per la natura”. Stabilito perciò che questo traguardo significa gestire in maniera corretta un territorio forestale. E stabilito che perciò questo marchio ha una funzione di garanzia per il territorio, ben venga quanto auspica l’Onorevole Gennaro Oliviero, Presedente del Consiglio Regionale della Campania e cioè che presto tutti i boschi del Matese possano fregiarsi di questo riconoscimento. Mentre, considerando che il 34% del territorio campano è caratterizzato da foreste, l’obiettivo primario secondo l’Onorevole Nicola Caputo, Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, è rimettere al centro della politica regionale la politica delle foreste. “La vera scommessa sarà arrivare ad un Piano Regionale per le Foreste”. Afferma.
Entusiasta il sindaco di Sant’Angelo d’Alife Michele Caporaso. Entusiasta da sindaco e da agronomo.
“Grazie al lavoro incessante della mia squadra amministrativa abbiamo un Piani di Assestamento Forestale” (P.A.F.) regolarmente approvato e perciò abbiamo potuto prendere questo treno in corsa. Un riconoscimento che proietta un Comune piccolissimo in una realtà internazionale. Un altro aspetto che mi preme esaminare è quello che un bosco, per esempio, può salvare anche i bilanci comunali. L’idea è di andare oltre. E’ di certificare il sottobosco, perché funghi e tartufi sono già di fatto la nostra ricchezza”.
Adele Consola
Giornalista freelance
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