Finalmente buone nuove per l’antica Cales: dopo anni di oblìo, la città romana beneficerà di una “Iniziativa finanziata dal Bando Microprogettazione Sociale 2012-2013 del CSV Asso.Vo.Ce” volta al recupero e alla valorizzazione del sito.
CALES da (ri) SCOPRIRE è il progetto che ha avuto inizio dal 27 febbraio 2014 nella sua fase organizzativa e avrà una durata di 6 mesi. Esso vede come capofila l’ArcheoCales, associazione che da sempre si occupa della cura e valorizzazione dell’antica Cales e di tutto il territorio caleno, come Associazione partner l’AMAT di Calvi Risorta ed il Comune di Calvi Risorta.
Inoltre parteciperanno una rete di Associazioni che, con il loro impegno volontario, condividono l’unico intento di costruire qualcosa che possa ridare una dignità duratura ad uno dei tesori dell’Agro Caleno: Piccola Libreria 80 mq, Proloco Cales Novi, Demetra, AGESCI – Scout di Sparanise.
È auspicabile che altre Associazioni o singoli volontari vogliano aderire al progetto per ampliare questa costruenda rete e condividerne gli obiettivi.
Gli interventi saranno volti alla pulizia del Cardo Massimo, la via principale che attraversa la città antica da Nord a Sud e dei cunicoli che su di esso si affacciano; al ripristino della cartellonistica informativa ed alla valorizzazione dell’area archeologica, grazie a visite guide ed altre iniziative culturali svolte nella medesima.
Dal prossimo mese avranno inizio i lavori di pulizia, mentre da aprile si organizzeranno le prime visite guidate. Inoltre, a breve, sarà reso noto il calendario di tutte le attività inerenti il progettoCALES da (ri) SCOPRIRE.
La speranza è che questa iniziativa possa essere solo il punto di partenza per un progetto ben più ampio che coinvolga sempre più realtà e singoli cittadini e che possa portare al recupero ed alla valorizzazione dell’ intera area archeologica.
Sei mesi sono certamente pochi per lasciare il segno, ma l’idea è quella di dare ora un primo impulso, per garantire una continuità ad un progetto che vuole riscoprire la nostra storia, costruendo un’opportunità di crescita sociale ed occupazionale ad un territorio che ha sempre meno da offrire.
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