NoBiomasse: Domenica 23, assemblea pubblica verso la grande mobilitazione del 29 Marzo.
Calvi Risorta. È confermata la notizia del sopralluogo, avvenuto ieri mattina, da parte dei Comandi dei Vigili Urbani di Calvi Risorta e di Sparanise, del Corpo Forestale dello Stato e dei Carabinieri presso l’area della Ex-Pozzi. Inoltre, contemporaneamente, militari della Guardia di Finanza sono stati all’interno dell’Ufficio Tecnico del Comune di Calvi Risorta.
L’operazione sembra essere dovuta ad un’indagine della Procura della Repubblica, relativa allo stato di inquinamento del territorio interessato. Come già denunciavamo da mesi, la situazione sembra essere allarmante, tanto che anche la Magistratura ha deciso di intervenire; Pare, inoltre, che la presenza dei rifiuti nel terreno di proprietà di Iavazzi (dove quest’ultimo ed il sindaco Caparco vorrebbero installare la centrale a biomasse) non solo si estenda in superficie, ma interessi anche il sottosuolo per una profondità non inferiore ai 7-8 metri.
Come Comitato per l’Agro Caleno: No alla Centrale a Biomasse interpretiamo queste notizie come frutto del lavoro sino ad oggi svolto, lavoro che, attraverso inchieste dal basso, presidii e manifestazioni ha aperto uno squarcio non solo sul disastro ambientale che interessa quell’area ma, soprattutto, sul connubio politico-affaristico che ha prodotto questo disastro in nome di interessi imprenditoriali e personali spietati che vorrebbero continuare a lucrare sui nostri territori.
Quello che emerge conferma le nostre convinzioni relative all’operato scellerato e alla totale cecità che ha contraddistinto negli anni l’amministrazione Caparco, soprattutto in materia ambientale: un disastro tenuto volutamente in silenzio per decenni, su cui chi avrebbe dovuto vigilare non lo ha fatto.
Ci chiediamo, infatti, come sia stato possibile che nel 1998 l’allora Sindaco Antonio Caparco, con Delibera di Giunta Comunale n. 126 del 25.03.1998, abbia conferito l’incarico (lautamente retribuito) di rilievo topografico ed analisi del sottosuolo al Dott. Ing. Pietro Martino (attuale assessore alle attività produttive della giunta Caparco) il quale ha firmato una Perizia relativa allo stato di inquinamento della zona Ex-Pozzi riscontrando la presenza massiccia di materiali inquinanti (su una superficie complessiva di 24.150mq, il volume di abbanco di rifiuti è di 74.150mq), per poi chiudere gli occhi sino ad oggi, fino a promuovere la costruzione di una centrale a biomasse su un territorio martoriato, probabile causa dell’alto tasso tumorale che negli ultimi tempi interessa la zona dell’Agro Caleno.
Per parte nostra, chiediamo a gran voce che i responsabili facciano chiarezza sulla vicenda, rivendichiamo l’immediato sequestro dell’area e che venga impedita la realizzazione della Centrale di Iavazzi e Caparco. Continueremo ad essere presenti sui nostri territori e a lottare dal basso, finché le nostre sacrosante richieste non verranno ascoltate.
Per discutere di tutto ciò, diamo appuntamento a domenica 23 Marzo alle h. 17.00 nella Villa comunale di Calvi Risorta, per un’assemblea pubblica di preparazione della mobilitazione che ci vedrà di nuovo nelle strade dell’Agro Caleno sabato 29 Marzo.
Fonte: comunicato stampa
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