"E' profondamente sbagliato pensare che l'assoluzione di Silvio Berlusconi
possa costituire in se' un acceleratore nel processo di riaggregazione dei
moderati. Quest'ultima passa attraverso un processo di rigenerazione
politica capace di sganciarsi da inutili leaderismi e da nuovi populismi
volti ad acchiappare voti come fa chi invoca lo sciopero fiscale". Lo
scrive su Facebook il vicesegretario vicario Udc Antonio De Poli che,
intervento nel dibattito sul futuro del centrodestra, aggiunge: "Chi sta
sotto il tetto della casa del PPE- chiarisce De Poli - non può andare a
braccetto con chi vuole l'Italia fuori dall'Europa. Parlare alla pancia dei
cittadini non risolve i problemi ma si limita a focalizzarli. Il popolo dei
moderati e' incompatibile con questo linguaggio. Se riusciremo ad aggregare
chi la pensa allo stesso modo faremo qualcosa di nuovo e riusciremo ad
avere credibilità, altrimenti sarà solo un'operazione di ingegneria
politica destinata al fallimento. E' indispensabile rompere definitivamente
gli schemi del passato, fatti di spartizioni di poltrone, correnti e
alleanze. Da forza moderata e responsabile, l'Udc non può esimersi da
questa 'missione', dato che la matrice riformista e moderata è nel suo dna.
Dobbiamo guardare a un Rinascimento dell'area moderata e progressita.
Occorreripartire dai territori e dai cittadini, superando le strutture
camaleontiche del partito tradizionale o il rischio è quello di aumentare
il grado di disaffezione nei confronti della politica", conclude De Poli.
Fonte: comunicato stampa
Nessun commento:
Posta un commento