Festività di San Gennaro
19 settembre 2017
__________
Carissimi,
Rivolgo
un cordiale saluto agli Ecc.mi Vescovi, al nuovo Segretario della Pontificia
Commissione di Archeologia Sacra, mons. Pasquale Iacobone, al Presidente della
Corte Costituzionale, dott. Paolo Grossi, al Sindaco di Napoli, Presidente
della Deputazione di San Gennaro, on. De Magistris, al Presidente della
Regione, on. De Luca, al Vice Presidente della Camera dei Deputati, on. Di
Maio, al Vice Presidente della Camera dei Deputati della Croazia, on. Radin, al
Prefetto di Napoli, dott.ssa Carmela Pagano, al Presidente della Corte
d’Appello, dott. De Carolis, al Signor Ambasciatore della Federazione Russa, al
Comandante della VI Flotta degli Stati Uniti, ammiraglio Grady, al Segretario
Generale della Corte Costituzionale, dott. Carlo Visconti, a tutte le Autorità
civili e militari., alla Deputazione del Tesoro di San Gennaro e al Comitato di
San Gennaro, a tutti i fedeli devoti di San Gennaro qui presenti o collegati da
tutti i Paesi del mondo attraverso i mezzi di comunicazione diretta.
Un
sentito benvenuto alle Delegazioni provenienti da New York e dalla Svezia.
Un
particolare saluto al gruppo di carcerati ai quali è stata concessa la possibilità
di seguire questa celebrazione.
Ringrazio
i rappresentanti dei mezzi di comunicazione di Napoli, della Campania e quelli
provenienti da altre Città italiane e anche dal Giappone. Ringrazio, in
particolare, Canale 21 che offre la diretta televisiva, il Server Maria TV di
Cuneo che, ancora una volta, ci consente, con la diretta streaming, di arrivare
in tutto il mondo, il programma “Storie Italiane” di Rai 1 che è in diretta
televisiva, Tvluna che offre la diretta di questa celebrazione come fa ogni
domenica da qualche tempo, la Redazione RAI di Napoli che realizza una serie di
servizi anche in diretta, la Redazione di Sky e di TV 2000, la Vita in Diretta
di Rai 1, le altre emittenti televisive
e tutti i giornalisti delle agenzie e della carta stampata.
Ho il piacere di confermare che da oggi,
in maniera strutturale definitiva, in questa Cattedrale è attivo il sistema
videomultimediale che permette la diffusione della celebrazione in ogni angolo
della chiesa, attraverso gli appositi schermi, ma anche la disponibilità del
segnale televisivo che può essere utilizzato dai siti web per la trasmissione
di questa celebrazione e di tutte le celebrazioni future.
Ci troviamo con gioia a celebrare la Solennità del Patrono di
Napoli e della Campania, San Gennaro, perché avvertiamo il bisogno di
ringraziare il Signore per aver voluto anche quest’anno mostrare la sua
benevolenza permettendo che il sangue del nostro Patrono si sciogliesse nella
ricorrenza del suo martirio avvenuto, secondo la tradizione, il 19 settembre
305 presso l’attuale Solfatara di Pozzuoli che purtroppo, proprio in questi
giorni, è stata teatro di una drammatica vicenda che ha distrutto quasi
un’intera famiglia di turisti.
La prodigiosa liquefazione del sangue
di Gennaro è un evento di natura esclusivamente religiosa che va letta e
vissuta con fede viva e sincera. Ogni altra interpretazione, che volesse
prescindere da questa dimensione religiosa, sarebbe riduttiva e fuorviante
anche se sono sempre possibili, come è avvenuto nel passato, approfondimenti e
dibattiti riguardanti alcuni aspetti del fenomeno, quali quello scientifico,
sociologico, artistico etc.
Pregiudizi ideologici o atteggiamenti
volutamente o velatamente anticristiani e antireligiosi sono storicamente
superati e non aiutano nella ricerca della verità.
Siamo
perciò riuniti per vivere un momento di fede, fatto anche di qualche legittimo
dubbio, ma sempre aperto alla luce del vero e del bello.
È
questa l’occasione anche per fermare la nostra attenzione sul cammino da
compiere dopo la cosiddetta “pausa” estiva. È momento di preghiera per
riflettere e vivere la nostra condizione di cittadini e fedeli di San Gennaro.
Purtroppo veniamo da un periodo particolarmente disastroso e doloroso e, a tale
riguardo, non possiamo, in questo momento, non ricordare il luttuoso terremoto
nell’isola di Ischia e i devastanti incendi che hanno causato vittime e danni
ingenti all’economia e all’ambiente.
Sono
stati eventi drammatici che non ci hanno lasciato in pace, così come gli
inquietanti lampi di guerra che, in varie parti del mondo, continuano a
minacciare la pace da più fronti quali, ad esempio, le assurde manifestazioni
di forza e di potenza nucleare, il terrorismo irrazionale, che continua a
insanguinare le nostre città togliendo la vita a persone innocenti. Ma sono,
comunque, contro la pace anche le sopraffazioni, le ingiustizie, la povertà
diffusa, lo scandalo dell'accumulo di risorse che trova alimento non soltanto
nell'egoismo dei singoli ma nelle forme raffinate e subdole di una finanza di
rapina.
Sono
tante le micce accese sulla via e sui territori della pace, che non rendono
tranquillo il nostro vivere.
È
questo che turba oggi le nostre coscienze ed è questa la preoccupazione da
mettere al centro anche della nostra riflessione e della nostra preghiera al
Santo Patrono, perché apra la mente e i cuori di chi ha nelle mani il potere di
scrivere con le sue decisioni la storia e, soprattutto, la cronaca triste e
disarmante dei nostri giorni.
In
tante epoche, e davanti a infiniti drammi, il popolo di Napoli ha fatto ricorso
al suo Patrono invocando protezione e salvezza. San Gennaro, come testimonia la
stessa forma di devozione, forte e "carnale" nelle sue espressioni,
non ha mai voltato le spalle alla sua città e alla sua gente.
E
che cosa oggi vogliamo chiedere al nostro Santo Martire se non la grazia di
aiutarci a riscoprire il dono della pace per noi, per la nostra Città e per il
mondo intero?
La
pace non è un miracolo, non è una condizione che nasce al momento, come può
essere invece una tregua. Essa va perseguita e costruita; certo può
"cadere dal cielo", ma per mettere radici, per attecchire e dar
frutto è necessario che sia fertile il terreno che l'accoglie. E quel terreno
non è altro che il nostro cuore. Il cuore di ognuno di noi.
La
pace, a differenza della guerra, non ha il plurale. È un nome invariabile,
unico, ossia é assoluto e definitivo. Un punto di arrivo che si può raggiungere
da molte strade, ma la più importante è quella della responsabilità
individuale. Dobbiamo essere consapevoli che se la pace è un bene di tutti,
essa richiede anche il contributo di tutti, il cuore e la volontà di ognuno di
noi.
Niente,
nessuna nostra azione, anche la più insignificante, resta senza conseguenze.
Ogni nostro atto, ogni nostro gesto, i nostri comportamenti, le abitudini e gli
atteggiamenti di ognuno di noi, in ogni momento della giornata o della vita,
hanno tutti un loro peso nella bilancia della pace.
In
realtà, la pace coinvolge tutto e tutti: essa può crescere e formarsi sulle
nostre parole, depurate da offese e malanimo verso gli altri, aperte alla
cordialità; può consolidarsi attraverso una più consapevole disponibilità al
bene comune che, a sua volta, espande a raggiera i suoi benefici sulla
collettività.
Dobbiamo
guardare con occhi di pace e quindi senza escludere alcuno dal nostro sguardo,
che deve essere più attento innanzitutto a chi è nel bisogno.
Anche
qui a Napoli, nella cura agli "ultimi della fila", ai nostri fratelli
poveri, senza distinzione di nazionalità o di religione e di colore della
pelle, si riflette il nostro reale desiderio di pace.
È
arrivato anche per Napoli il momento di pensare a che cosa ognuno di noi può
fare per gli altri e per la città, prima ancora di chiedere che cosa la città può fare per noi. Non
si tratta di decretare l’inadeguatezza o l’indolenza o l’inefficienza di
alcuno, bensì di venire loro incontro in modo diverso, facendo emergere le
rispettive responsabilità per realizzare il bene comune, lo sviluppo e la
civile convivenza.
Anche
per la pace, che è il più essenziale dei bisogni e il più alto dei valori per
ogni comunità, è giunto il momento di mettere in campo, come elemento
risolutivo, il nostro contributo personale.
Il
nostro compito è ora quello di frantumare il peso delle tante ingiustizie che
gravano, come minaccia incombente, sul nostro futuro. Ma dobbiamo anche tenere
ben presente che la pace nasce nei cuori e deve permerare i rapporti con il
prossimo.
Oggi
la guerra non è più o soltanto quella combattuta con le armi. Oggi è guerra di
sopravvivenza; è lotta alla miseria e alle malattie; è ricerca di cibo, di
lavoro, di giustizia; è ricerca di comprensione e di aiuto; è domanda del diritto
alla vita e alla salute; è voglia di dignità; è affermazione di appartenenza
alla stessa famiglia umana.
Nel
nome di San Gennaro e nello spirito della sua testimonianza e del suo martirio, apriamo le porte del
nostro cuore. Riscopriamo la nostra antica vocazione all’accoglienza,
all’ospitalità, alla cordialità dei rapporti. Usciamo dall’indifferenza e
dall’egoismo e rivolgiamo la nostra attenzione al rifugiato, all’immigrato,
allo straniero, al diverso, ma anche al barbone che incontriamo all’angolo
delle strade e, perché no, al vicino di casa che si nasconde per vergogna, per
mancanza di lavoro, per solitudine. Facciamo sentire tutti, come ci insegna il
sangue del nostro Patrono, il calore della nostra vicinanza, della nostra
solidarietà, della nostra umanità.
Sono
tutti egualmente pellegrini da avvicinare, da accompagnare, da aiutare anche
solo con l’ascolto, con una carezza, con un sorriso, con un abbraccio.
È
l’impegno questo della Chiesa di Napoli che quest’anno sviluppa il suo cammino
pastorale ispirandolo all’opera di misericordia “Accogliere i pellegrini”. Ma
può e deve essere l’impegno di tutti, perché la civile convivenza e la pace del
mondo si realizzeranno se sappiamo essere solidali già nelle nostre famiglie,
nelle nostre comunità.
Vogliamo,
pertanto, affidare a San Gennaro il nostro bisogno di pace, la nostra capacità di accogliere l’altro,
di guardare ai più deboli, per realizzare la vera giustizia che è presupposto
di pace.
Lui,
che li conosce a fondo, apra i nostri cuori. Ci infonda parole, opere e
sentimenti di pace, affinché possiamo costruirla o ricostruirla nelle nostre
anime, inquiete o afflitte, ma sempre aperte alla speranza.
Maria
Santissima, Regina della Pace, ci guidi e ci protegga. San Gennaro interceda
per noi.
Dio vi benedica e ‘ A Maronna v'accumpagna!
Nessun commento:
Posta un commento