Si è rimessa in moto la discussione politica all’interno del
Partito democratico della provincia di Caserta. Hanno risposto, presente alla
chiamata di Vincenzo Santangelo e Raffaella Zagaria tantissimi amministratori,
dirigenti di partito, ma soprattutto militanti che hanno voglia di tornare
protagonisti all’interno del Pd. E’, infatti, gremita questa sera la sala
dell’Hotel Europa per l’assemblea autoconvocata dai due esponenti democratici.
Il compito di introdurre la serata è toccato a Santangelo che ha sottolineato
come dietro l’assemblea ci sia solo uno spirito costruttivo. «Questa non è né
una fuga in avanti, né un passo indietro, né uno di lato: è un passo da fare
con tutti per il bene del Partito democratico e della provincia di Caserta – ha
spiegato Santangelo - Oggi più che mai il Pd rappresenta l’unica possibilità
per questo territorio. Siamo gli unici ad avere le intelligenze, le competenze
e le capacità per poter restituire dignità a Terra di Lavoro. Per farlo, è
necessario, però, che viaggiamo tutti insieme, nella stessa direzione». E’
entrata nel vivo della discussione, invece, la capogruppo alla Provincia
Raffaella Zagaria. «Stiamo gettando le basi per riprendere una discussione
all’interno del partito. Una discussione che si è inspiegabilmente interrotta
da troppo tempo, una discussione che deve essere fatta con la base, ma,
soprattutto, dalla base – ha esordito Zagaria - Noi siamo il Partito
democratico, il partito che elegge i suoi organismi con le primarie, il partito
che utilizza lo strumento della partecipazione popolare per selezionare la
propria classe dirigente. Non siamo il partito delle oligarchie, non siamo il
partito in cui viene affidato nelle mani di pochi il destino di tutti». Zagaria sottolinea come la ripartenza del Pd
non può non avvenire dai circoli. «Assemblee come quella di questa sera
dovrebbero essere il nostro pane quotidiano, dovrebbero organizzarsi
quotidianamente in tutti i comuni della provincia, dovrebbero organizzarsi
nelle sezioni, non nelle sale d’albergo – ha precisato - Già, le sezioni,
dovrei dire i circoli, perché nel nostro statuto si chiamano così, ma a me
piace chiamarle, perché questo nome è più vicino all’idea di partito che ho io,
cioè un luogo dove la partecipazione collettiva è fondamentale per prendere
decisioni importanti. Da troppo tempo le sezioni sono diventate un luogo
figurato dove far convergere solo delle tessere. Non è così. Non può e non deve
essere così. Le sezioni devono essere dei luoghi fisici dove discutere del
partito, dove parlare del territorio, dove pianificare il futuro di questa
terra. I segretari dovrebbero essere i perni del ragionamento, non dei semplici
timbratori di tessere. Noi vogliamo che in provincia di Caserta si cambi
metodo, pretendiamo che si cambi metodo, pretendiamo di fare il Pd, pretendiamo
di essere il partito delle primarie, pretendiamo che l’assemblea dei segretari
sia quasi un organismo perennemente convocato. Non possiamo più accettare che
in due anni si riunisca una sola volta per ratificare scelte prese altrove. L’assemblea
di stasera è solo il primo passo di un lavoro che bisogna svolgere in maniera
capillare un po’ in tutta la provincia. Mi piacerebbe ribaltare questa
esperienza sui territori, nei comuni. Tutti assieme con il solo e unico
obiettivo far nascere un nuovo Pd. Siamo pronti già venerdì prossimo a
celebrarne un’altra». Dopo i due interventi introduttivi al tavolo di
presidenza si sono alternati tanti dirigenti del Pd che hanno offerto spunti
interessanti per il rilancio del partito-
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