Dopo
un’appassionata discussione plurale e partecipata la base del Partito
democratico ritiene indispensabile non fermare il dibattito al suo interno, ma,
anzi, ravvisa la necessità di estenderlo a qui mondi a lui complementare.
Per
fare ciò è indispensabile che l’assemblea dei segretari di circolo venga
convocata in maniera permanente in modo da restituire ai territori il
protagonismo all’interno di un partito che, in Provincia di Caserta ha vissuto
una pericolosa deriva oligarchica che, non solo ha determinato la non elezione
di nemmeno un parlamentare, ma la sconfitta in tutti e centoquattro comuni di
Terra di Lavoro lo scorso 4 marzo (terza forza sulle tre grandi coalizioni
ovunque).
Oggi
il Pd vive una condizione di isolamento rispetto a quei mondi che, invece,
dovrebbero rappresentare il suo motore. Terzo settore, giovani, precari, mondo
del lavoro, parti sociali, fasce deboli non trovano più nel Pd un riferimento
autentico che possa rappresentare le loro battaglie e le loro esigenze. Questa
distanza si è palesata in maniera incontrovertibile con un voto che ha bocciato
un modello di gestione.
Questo
stacco è figlio dell’assenza di un’iniziativa politica reale sul territorio. Il
Pd, negli ultimi tre anni e mezzo, si è impantanato in logiche di
posizionamento, anziché lavorare ad affermare la propria identità.
La
base del partito ravvisa la necessità di riappropriarsi della guida del Pd
attraverso l’individuazione di una leadership locale.
Diventa
quindi indispensabile costruire un percorso certo che porti all’elezione di un
segretario in tempi rapidi che deve viaggiare parallelamente ad iniziative
tematiche che rimettano il Pd al centro della discussione e delle scelte di
questo territorio.
La
fase congressuale non deve essere, però, l’esaltazione della parcellizzazione
del partito. Per fare ciò è indispensabile che siano i segretari di circolo a
gestirla attraverso l’assemblea all’interno della quale si deve andare a
costruire immediatamente dopo Pasqua un sistema di regole che garantisca i
territori e non i singoli rappresentanti.
Per
fare ciò risulta più che mai indispensabile definire una platea di riferimento
stante l’incapacità del Pd, negli ultimi anni, di effettuare un tesseramento.
Partecipanti e
sostenitori degli stati generali autoconvocati
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