lunedì 26 marzo 2018

Omelia del Card. Sepe in occasione della Domenica delle Palme


Domenica delle Palme
25 marzo 2018
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Cari Amici,
         Oggi, inizio della Settimana Santa, abbiamo commemorato l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, partecipando anche noi alla processione che si è snodata partendo dalla parrocchia di S. Giorgio Maggiore e, attraverso via Duomo, ci ha condotti qui in Cattedrale, portando la palma e cantando inni per esprimere la nostra gioia di incontrare Cristo Signore.
         In questa liturgia eucaristica, la Parola di Dio ci ha fatto ascoltare la narrazione della passione e morte dell’Evangelista Marco, la quale ci sprona a rivivere lo stesso dolore di Cristo e a riconoscere che, nella sua morte, Cristo si rivela a tutti noi come Figlio di Dio, il Servo del Signore.
         “Benedetto Colui che viene nel nome del Signore” cantava in coro la folla presente all’ingresso di Gesù a Gerusalemme; e Gesù, accettando questa proclamazione, la conferma. Come? Facendosi obbediente alla volontà del Padre accettando la morte e la morte di Croce; mostrando che la sua vita è stata spesa per il bene dell’uomo. Anche se questa missione lo metterà davanti a sofferenze e persecuzioni, egli rimarrà fedele a Dio, che lo esalterà.
         Ma oggi Gesù vuole che noi, suoi discepoli, continuiamo la sua missione: “Come il Padre ha mandato me, io mando voi … Andate e fate miei discepoli tutti gli uomini, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato”.
         Cari Amici,
         Questo è il senso della nostra fede, della nostra partecipazione al mistero della morte di Cristo. Questa partecipazione non deve essere passiva o superficiale, ma vera, convinta e personale; deve cioè coinvolgerci; deve essere rivissuta nella nostra carne e nella nostra volontà, come in tutta la nostra vita.
         Come è avvenuto in Maria SS.ma, alla quale chiediamo di insegnarci a vivere con gioia questi giorni della Settimana Santa.
                            ‘A Maronna v’accumpagna!


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