mercoledì 24 giugno 2020

Biodigestore a Caserta: dov’è Marino?




Ieri si è tenuta la III Commissione speciale “Terra dei Fuochi, bonifiche ed ecomafie”, presieduta dal consigliere regionale Gianpiero Zinzi, per discutere sulla complessa e contraddittoria questione del biodigestore.
Il Sindaco Carlo Marino non si è presentato; proprio lui che sembra avere molto a cuore la possibilità di realizzare quest’opera in territorio casertano. Come se non bastasse, assente anche l'assessore Fulvio Bonavitacola.
Inutile dire che soprattutto l'assenza di Marino, che, è bene ricordarlo, presiede anche l'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) in Campania, ha lasciato tutti, non solo me, piuttosto perplessi: l’argomento è delicato e va affrontato con responsabilità perché ci sono troppi punti interrogativi. Punti che sono stati analizzati e discussi durante la riunione, a cui Marino sembra non aver dato alcun peso.
Voler testardamente individuare un luogo adatto ad accogliere il biodigestore laddove di adatto, ogni volta, non vi è proprio nulla, sembra essere diventato il passatempo preferito del sindaco. Ora i riflettori sono puntati sulla località Mastellone che, a detta di Marino, sembrerebbe essere la scelta vincente. Tale convinzione è osteggiata da molti, non solo dal sottoscritto.
Come si può pensare che una località già ampiamente martoriata negli anni, completamente snaturata, con una zona collinare erosa dalla mano scellerata dell’uomo, possa accogliere un biodigestore? In prossimità, tra le altre cose, di due santuari molto importanti e frequentati; non distante dalla magnifica e imponente opera dell'acquedotto Carolino, sito Unesco: proprio un tratto delle condotte attraversa la zona individuata da Marino.
Egli insiste per una soluzione isolata, che non presenti comunità territoriali: e dunque località Mastellone è la soluzione? Non credo proprio. Nella zona vi è addirittura la sede dell'Associazione Leo, una realtà molto attiva, quasi una sorta di piccola cittadella, che da anni tenta di dar nuova linfa al territorio. Come si può non tenere conto di tutto questo?
Non vi sono siti adatti, nessuna località soddisfa i criteri da tenere in considerazione per un progetto del genere. Marino insiste nel volere il biodigestore a Caserta, e non trovando effettivamente siti adatti, sposta le sue attenzioni in località sempre al confine tra vari comuni.
Perché spingere così tanto per realizzare il biodigestore, nonostante dubbi, perplessità e dissensi provenienti da più parti? Marino sembrerebbe volere a tutti i costi portare a compimento un progetto di vecchia data, per non venire meno alle aspettative del nostro Governatore De Luca.
I tempi cambiano però, e le scelte vanno ponderate bene: rivalutare le idee in maniera vincente significa mettere al centro il benessere dell’uomo, a 360 gradi.
Come portavoce del M5S ribadisco il mio No ad un ennesimo danno al territorio! I rifiuti dovrebbero essere trasformati in risorsa, per un’economia che sia realmente “green” e che guardi al futuro in una nuova ottica.

On. Antonio DEL MONACO

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