Al Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
n.q. Presidente CSM
e p.c.
Ill.mo Avv. David Ermini
n.q. Vice Presidente CSM
protocollo.csm@giustiziacert.it
Ill.mo On. Alfonso Bonafede
Ministro della Giustizia
segreteria.ministro@giustizia.it
segr.ministro@giustizia.it TRASMISSIONE VIA E-MAIL
Oggetto: chiarimenti sulla conferma dei domiciliari al boss Zagaria
Signor Presidente della Repubblica,
vorrei portare alla Sua attenzione la notizia, recentissima, della conferma dei domiciliari
per gravi motivi di salute al boss Pasquale Zagaria.
Nelle ultime settimane si è fatto un gran vociare in merito alle scarcerazioni di centinaia
di detenuti per ragioni di salute e rischio contagio da Covid-19; sono stati concessi loro
gli arresti domiciliari, ma diversi revocati col Decreto del Ministro Bonafede.
Il Tribunale di Sorveglianza di Sassari, però, decide diversamente e conferma, in seconda
istanza, gli arresti domiciliari in provincia di Brescia ad un criminale del calibro di
Zagaria.
In un primo momento la colpa dell’avvenuta scarcerazione è ricaduta sul Dap per una mancata comunicazione e si è alzato subito un polverone incredibile; gli avvocati di
Zagaria, considerate le sue precarie condizioni di salute, ritenevano disumane le
condizioni carcerarie del loro assistito e avevano pertanto chiesto gli arresti domiciliari.
Negli ultimi tempi sono state proposte un paio di valide alternative per l’assistenza
medica al detenuto, ammalato da tempo, proprio per evitare la conferma della
detenzione domiciliare.
Il Tribunale di Sorveglianza di Sassari, nella persona di Ida Aurelia Soro, alla fine,
accoglie la richiesta degli avvocati, ritenendo addirittura illegittimo il Decreto di
Bonafede: così Zagaria, mente criminale ed economica del clan dei casalesi, è tornato “a
casa”.
Signor Presidente,
io sono membro della Commissione Ecomafie e cittadino di una Provincia che è stata
martoriata per decenni da personaggi come Pasquale Zagaria; un territorio conosciuto
ormai col nome di Terra dei Fuochi, un territorio avvelenato in cui cancro e morte sono
notizie all’ordine del giorno.
Mi domando, dunque, e credo sia la stessa perplessità che hanno molti dei miei
concittadini amareggiati e delusi dalle Istituzioni, come sia stato possibile prendere una
decisione del genere. Sia concesso l’errore una volta, ma non è ammissibile che venga
perpetrato.
Chiedo pertanto un Suo intervento, Signor Presidente, in quanto presiede il Consiglio
Superiore della Magistratura, affinché si faccia luce su questo caso per approdare ad una
più giusta risoluzione.
In un momento così delicato e difficile per il nostro Paese, credo che evitare i contrasti e
auspicare ad una proficua collaborazione e coordinazione tra gli organi istituzionali sia
fondamentale per dare un segno di coesione, sicurezza, trasparenza e stabilità.
Ringraziandola della Sua attenzione e del Suo impegno, porgo cordiali saluti.
On. Antonio del Monaco
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