COMUNICATO STAMPA DEL 29.06.2020
Il Garante dei diritti delle persone con disabilità della
Regione Campania, l’avv. Paolo Colombo, rende noto, con grande soddisfazione,
che la Corte Costituzionale, il 23 giugno u.s., si è pronunciata su una
questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte d’appello di
Torino.
La decisione riguarda il caso di una persona affetta da
tetraplegia spastica neonatale, incapace di svolgere i più elementari atti
quotidiani della vita e di comunicare con l'esterno.
Situazione che
individua l'ipotesi di “invalido civile”, al quale il sistema assistenziale
riconosce varie tutele.
La Corte ha emesso
una sentenza storica in cui ha sancito, una volta per tutte, che “un assegno mensile di soli 285,66 euro sia manifestamente
inadeguato a garantire a persone totalmente inabili al lavoro i “mezzi
necessari per vivere” e perciò vìoli il
diritto riconosciuto dall’articolo 38 della Costituzione, secondo cui “ogni
cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha
diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.”
È stato quindi affermato
che il cosiddetto “incremento al milione” (in origine pari a 516,46
euro, adeguati negli anni, oggi rivalutata a 651 euro) da tempo riconosciuto,
per vari trattamenti pensionistici, dall’articolo 38 della legge n. 448 del
2011, debba essere assicurato agli invalidi civili totali, di cui parla
l’articolo 12, primo comma, della legge 118 del 1971, senza attendere il
raggiungimento del sessantesimo anno di età, attualmente previsto dalla legge.
Conseguentemente, questo incremento dovrà d’ora in poi essere erogato a tutti
gli invalidi civili totali che abbiano compiuto i 18 anni e che non godono, in
particolare, di redditi su base annua pari o superiori a 6.713,98 euro.
La pronuncia non ha effetto
retroattivo e si applica solo per il futuro.
“La politica -
spiega il Garante dei Disabili della Regione Campania, Colombo - arriva in
ritardo rispetto alla magistratura che viene chiamata a svolgere un ruolo
suppletivo. È auspicabile un intervento normativo che estenda gli effetti di
tale sentenza, anche alle categorie di invalidi finora non coinvolte, quali: i
ciechi, i sordi e gli invalidi parziali. Tutto ciò per evitare una valanga di
cause, un aggravio di spese per lo Stato per violazione del principio
costituzionale di uguaglianza”.
Napoli, 29.06.2020 Il Garante dei disabili
Avv. Paolo Colombo
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