Sono profondamente disgustato dalla
"guerra" mediatica tra Nord e Sud, tra Lombardia e Campania, tra
Salvini e De Luca. È inaccettabile che si possa scendere a tali bassezze: la
conta dei morti.
Non è accaduto anni fa, non è un incubo
passato: il Covid è stato, ed è ancora, un nemico silente e invisibile. Le
vittime sono state tantissime, troppe...forse in parte evitabili.
Mi fa rabbia l'attenzione che i due
"signori" rivolgono ai numeri, alla "capacità" di aver più
o meno evitato il peggio.
Di che parliamo? Morti lombardi, morti
campani, numeri alti, numeri bassi… che vergogna. I due "sciacalli"
hanno forse dimenticato che dietro a tanta morte c'è stato dolore, solitudine,
abbandono? Parenti malati lontani dai propri cari, con la terribile
consapevolezza di dover lasciare questo mondo da soli, senza un'ultima carezza,
senza il calore di un sorriso, una parola, uno sguardo. E per gli altri? Nessun
funerale, nessun abbraccio, nessun conforto. Tutti soli: chi andava via e chi
restava.
C'è chi ha vissuto mesi di profonda
solitudine, angoscia e dolore, a prescindere
dalla quarantena.
Lo abbiamo dimenticato forse?
I due personaggi, Salvini e De Luca,
dovrebbero evitare di considerare le perdite come una gara, è una cosa
disgustosa: la morte per Covid non ha ucciso più lombardi, meno campani...ha
spezzato la vita agli Italiani! Non c'è differenza, erano e siamo tutti Italiani,
figli di una Nazione colpita in più punti, ferita profondamente.
Se ci sono stati errori nella gestione
dell'emergenza sanitaria al Nord, se andava fatta qualcosa in più per poter
salvare vite umane, la magistratura troverà i colpevoli perché è giusto che
paghino.
Se le regioni del Sud sono state meno colpite
non è bello farne un vanto: De Luca ha cavalcato l'onda "fortunata"
di una serie di circostanze ma, pur senza togliere merito alla sua tempestiva
gestione dell'emergenza, va anche detto che la Sanità di cui tanto parla è
stata negli anni scorsi fatta a pezzi da lui stesso, come se non avesse alcuna
importanza.
Fare del "Santo Covid" un trampolino
di lancio verso le prossime elezioni è una strategia tipica del nostro
sceriffo: divenuto l'eroe teatrale di questi mesi, spera che la memoria dei
suoi cittadini diventi labile e cancelli il passato.
D'altro canto poi il capitano Salvini si fa
beffa delle regole, parla in pubblico senza mascherina, volteggia qua e là,
sorride ai selfie di assembramento e continua a distruggere il Governo su
Twitter, tra una foto e l'altra di cornetti alla Nutella.
Abbiate la decenza di fare silenzio. Fatelo
per gli ITALIANI, soprattutto per quelli che non ci sono più.
On. Antonio DEL MONACO
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