“Un tema delicato che riguarda tanti imprenditori onesti della provincia di Caserta”. Ha esordito così l’onorevole Angelo Consoli, vice presidente della Commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale e commissario provinciale dell’Udc, nell’introdurre i lavori del convegno dal titolo “Mozzarella e latte di bufala dop: tutela contro le frodi”. Convegno, ospitato all’Hotel Europa di Caserta, che ha visto tra i relatori l’europarlamentare, nonché segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, il commissario regionale dell’Udc, Ciriaco De Mita e l’assessore regionale agli Affari Generali, al Marketing ed al Turismo, Pasquale Sommese. In sala, tra il pubblico, gli ex parlamentari Rosa Suppa e Piero Squeglia, gli ex consiglieri regionali Enzo D’Amore e Pietropaolo Ferraiuolo, addetti ai lavori e diversi sindaci del Casertano particolarmente interessati al problema. Salvaguardare il prodotto dop da un lato e, dall’altro, tutelare la salute dei cittadini ed il lavoro dei produttori, quelli seri naturalmente. E’ lungo questa direttrice che l’onorevole Consoli ha sviluppato il suo ragionamento, ricordando di aver già presentato ben due interrogazioni al riguardo; la prima che sarà discussa nel primo question time utile in assise regionale; la seconda, invece, a risposta scritta. Ma c’è di più. Il vice presidente della Commissione Attività Produttive ha indirizzato anche una nota al capo di gabinetto del governatore Caldoro, sollecitando “la convocazione di un tavolo di lavoro tra le parti interessati per discutere sia della necessità di effettuare i controlli, previsti da leggi regionali vigenti, ma allo stato inapplicate, e sia delle iniziative da porre in essere per rilanciare il marchio dop e, soprattutto, l’immagine della provincia di Caserta, tristemente nota come la terra dei fuochi”. Restituire, dunque, dignità ad un comparto che vive un momento di difficoltà e che vede impiegate oltre 20mila unità lavorative. “Se ci fossero stati i dovuti controlli, - tuona Consoli - la Regione si sarebbe accorta delle frodi (o sofisticazioni) alimentari, in questo specifico settore, prim’ancora che a scoperchiare il vaso di pandora fossero le inchieste giudiziarie”. Temi, quelli toccati da Consoli, fatti propri da Sommese, per il livello regionale, e da Cesa, per il livello europeo. “Bisogna ripartire dai territori – ha concluso Cesa – per ridare credibilità alla politica. La mozzarella, o l’oro bianco che dir si voglia, è come se fosse una Fiat del Casertano. E quello dei 20mila addetti è un dato straordinario che deve far riflettere tutti, istituzioni e noi politici in primis”.
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