“Confindustria Caserta, in linea con la
Confindustria nazionale, e le organizzazioni sindacali di categoria Flai-Cgil,
Fai-Cisl e Uila-Uil, chiedono che siano assunte tutte le iniziative idonee e
utili a far sì che questo provvedimento, inutile e iniquo, venga riconsiderato
dal Governo ed, eventualmente, in sede parlamentare”. Così l’associazione
datoriale casertana e i sindacati si sono espressi nel corso dell’incontro
tenutosi nel pomeriggio in Prefettura (e richiesto da entrambe le parti) per
discutere degli effetti che verranno causati dalla sugar e plastic tax. Al tavolo erano presenti alcuni dirigenti
delle aziende di produzione di bibite e di imbottigliamento di acque minerali.
“Proprio queste aziende – prosegue la nota - costituiscono
un comparto che investe un importantissimo valore in termini di impatto diretto
e di indotto. Basti pensare che sui nostri territori il settore dà lavoro a
1000 dipendenti in maniera diretta e a circa 2500 per quel che concerne
l’indotto. Il massimo impatto è sull’industria alimentare italiana, creando un
pericoloso precedente in quanto incide, senza alcuna possibilità di intervento,
sull'economia reale. In Italia gli effetti di un simile provvedimento
metterebbero a rischio decine di migliaia di posti di lavoro. Tale decisione
rischia di compromettere gli sforzi profusi, in termini di investimenti ed
organizzativi, non solo dei grandi gruppi ma anche e soprattutto di tutte
quelle piccole e medie realtà produttive locali che costituiscono il vero
tessuto industriale della provincia di Caserta in un momento già
particolarmente difficile e di grandi incertezze”.
Il Presidente di Confindustria Caserta, Luigi
Traettino, presente all’incontro, si è poi soffermato sulle improprie modalità
“attraverso le quali si intendono perseguire gli obiettivi. Non disconosciamo
certamente la necessità di introdurre misure volte alla tutela ambientale. Tuttavia,
la plastic tax non incentiva gli investimenti per favorire la creazione di
un’economia circolare, ma mette solo in seria difficoltà questo settore
manifatturiero così importante per il territorio casertano. La plastica delle bottiglie
(PET) è 100% riciclabile. Molti produttori ed imbottigliatori già utilizzano
plastica riciclata (rPET) che però risulta difficile da trovare e solo in
Italia esiste un limite del 50% di plastica riciclata che è possibile
utilizzare.
Il prezzo del PET è di 900€ a tonnellata, la tassa è di
1.000€ a
tonnellata, questo comporterebbe un aumento del costo della materia prima del
110%”.
“Risulta incomprensibile, infine, - conclude la
nota - il motivo per cui una tassa sullo zucchero venga riservata esclusivamente
ad un settore, applicandola solo alle bevande zuccherate. Si tratta di una
politica discriminatoria che rischia di causare conseguenze completamente
opposte a quanto si prefigge la disposizione, in quanto potrebbe non
determinare maggiori entrate per lo Stato ma soprattutto favorire decisioni
drastiche sugli investimenti nel Paese e sui livelli occupazionali”.
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