Otto giorni dopo, Gesù torna e istituisce la comunità dei primi cristiani, che ora hanno una missione: redimere l’umanità. L’insegnamento a Tommaso: beato è chi crede senza vedere
Ad otto giorni dalla celebrazione della Pasqua, abbiamo ancora davanti agli occhi i grandi segni di tutto il percorso vissuto: la lavanda dei piedi, la passione, la crocifissione, la resurrezione. Tra questi segni, di grande importanza è anche l’ultima cena, nella quale Gesù istituisce l’eucaristia, donandoci la nuova ed eterna alleanza. Proprio la comunità dei primi cristiani, nata da quest’alleanza, è al centro del brano del vangelo di domenica 19 aprile 2020: i primi discepoli di Gesù condividono il dono della parola, spezzano insieme il pane, diventano collaboratori di Dio nella redenzione dell’umanità. E a Tommaso Gesù annunzia un grande insegnamento: ci salva e ci trasforma ciò in cui crediamo, non ciò che vediamo. Beato è chi crede anche senza vedere.
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don Francesco Riccio
Riccardo Dell'Aversana
Diocesi di Aversa
Ufficio Comunicazioni Sociali
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