“Non vorrei che quello delle
bonifiche divenisse il nuovo business della criminalità organizzata che, per
decenni, ha sversato sul nostro territorio di tutto e di più. E la riprova, ove
mai vi fossero dubbi al riguardo, è data dai primi rinvenimenti di scorie e
fanghi industriali interrati nella cosiddetta terra dei fuochi”. A lanciare l’allarme
è l’onorevole Angelo Consoli, vice presidente della Commissione Attività
Produttive, che, durante la seduta monotematica di consiglio regionale, alla
presenza tra l’altro dell’assessore delegato all’Ambiente, Giovanni Romano, ha
richiamato l’attenzione sulla necessità di investire sul recupero ambientale
dei territori interessati da una devastazione che è stata paragonata alla
“peste seicentesca” e sulla salvaguardia della salute pubblica. “Finalmente –
ha sottolineato in aula Consoli – il consiglio regionale prende coscienza di
quello che è il cuore di tutti i problemi della Campania. Per anni,
parallelamente al massacro del nostro territorio, abbiamo assistito ad
un’incredibile disattenzione da parte della politica e delle istituzioni, oltre
che all’indifferenza della pubblica opinione che, al contrario, andava
sensibilizzata maggiormente. Oggi, fortunatamente, qualcosa comincia a
(s)muoversi e il dibattito sull’emergenza, di dimensioni inaudite, che
attanaglia il nostro territorio rappresenta un primo segnale importante di
inversione di tendenza”. Rivolgendosi all’assessore Romano, l’onorevole Consoli
si è rifatto ai verbali delle missioni compiute dalle Commissioni Bicamerali
d’Inchiesta sulle Ecomafie succedutesi negli ultimi anni ed alle statistiche
sulle patologie tumorali che registrano una crescita esponenziale in Campania.
“Di fronte a questo dramma - ha rincarato la dose Consoli – non si può restare
indifferenti e mi auguro che da oggi inizi un monitoraggio severo e rigoroso
del territorio ed uno screening della salute delle popolazioni interessate. E’
questa l’unica strada che ha la Campania per poter risalire la china”. Infine
l’appello del vice presidente della Commissione Attività Produttive al
governatore Stefano Caldoro e all’assessore Romano “affinché il caso Campania
venga portato all’attenzione del governo nazionale prima e del Parlamento
Europeo, considerati i risvolti extraterritoriali ad esso legati”.
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