lunedì 29 giugno 2015

COMMONS CAMP - Primo esperimento di ECONOMIA COLLABORATIVA tra ricercatori, studenti, insegnati e il sindaco Francesco Gismondi - Report primo giorno del laboratorio su Smart Rurality e Rural Social Innovation - dal 29 giugno al 10 luglio 2015 Calvanico (Salerno)

RURALHUB
presenta


// COMMONS CAMP //
Incontro con la comunità: insieme ricercatori, studenti, insegnati e il sindaco di Calvanico per un primo esperimento di economia collaborativa 
Report primo giorno del laboratorio su Rural Social Innovation e Smart Rurality
Dal 29 giugno al 10 luglio - Residenza Rurale L’Incartata – Calvanico (Salerno)
CALVANICO (Salerno) – In cosa consiste l’economia collaborativa? Soprattutto, può generare soluzioni creative ed intelligenti per far crescere i territori? Sono questi solo alcuni degli interrogativi che hanno caratterizzato i primi workshop del Collaborative Territories Lab nell’ambito di Commons Camp, l’evento organizzato da RuralHub e dalla rete internazionale no-profit OUISHARE:  120 social innovator, hacker, biohackers, manager di PA ed esperti di sharing economy provenienti da tutto il mondo riuniti sui Monti Picentini, a Calvanico per dodici giorni di intensa progettazione per un futuro resiliente, dal 29 giugno al 10 luglio, con 3 laboratori per sviluppare le connessioni tra makers eparmacultori, kackers e biohackers, artisti e ricercatori, amministratori locali e innovatori sociali.

Dopo il summit internazionale di Ouishare, che si è questo week end a Calvanico con circa 70 ricercatori espressione della comunità globale tesa alla costruzione di una società collaborativa, è partito oggi il  Collaborative Territories Lab. Dopo l’introduzione iniziale, è stato realizzato un primo esperimento che ha coinvolto studiosi internazionali, studenti e dottorandi provenienti dagli atenei di tutta Italia, le istituzioni e i cittadini di Calvanico, per favorire l’incontro con la comunità locale e mettere insieme le differenti esperienze per la costruzione di uno standard comune di conoscenze utili per affrontare alcune delle maggiori sfide della nostra società.

Tra i partecipanti ai gruppi di lavoro anche le insegnati e gli allievi dell’istituto comprensivo insieme  al sindaco di Calvanico,Francesco Gismondi, che ha evidenziato i punti di forza e di debolezza del borgo abitato, che sorge a 500 metri sul livello del mare e che fonda il proprio sistema economico sulla coltura di castagne, nocciole e olio. 
“Attraversiamo un momento difficile - evidenzia il sindaco - Dobbiamo cercare di migliorare la nostra economia nel tentativo di trattenere i nostri giovani sul territorio”.

Il laboratorio mira ad attivare processi di progettazione partecipata tra cittadinanza, pubblica amministrazione, imprese, residenti e tutti gli attori locali proattivi. Il Collaborative Territories Toolkit aiuterà i territori ad auto-determinare la propria strategia in linea con uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo, identificando le sfide percepite a livello locale, approfondendo tematiche oggi molto in voga, spesso pericolosamente importate in maniera acritica da modelli non coerenti con le nostre identità culturali: sharing economy, fab lab, coworking space, CSA, nel tentativo di comprendere cosa significano per le aree meridionali e mediterranee. È possibile accanto ad un’idea di Smart City pensare anche alla possibilità di SmartRurality?

Focus dedicati a mantenere vive comunità a rischio estinzione.
“Ricostruire il senso di unione della comunità è difficile, perchè spesso si tratta di una narrativa retorica – spiega Alex Giordano, considerato guru dell’innovazione in Italia, ideatore del Camp, già fondatore di Ninjamarketing e tra i creatori dell’Etnografia Digitale – Muovendoci attraverso i territori per indagare la Rural Social Innovation, eravamo partiti dal da un paradigma sbagliato, pensando di trovare gruppi sociali coesi, quando in realtà erano spaccati. In ogni comunità, però, c’è sempre un innovatore. Perché è importante concentrarsi sulla smart rurality e sull’economia collaborativa, nell’ottica dell’innovazione? Perché la rete web è etica, non è un’infrastruttura tecnologica. Bisogna sviluppare pratiche etiche di rete, altrimenti non riusciremo a sfruttare il potenziale che abbiamo a disposizione”.

Per approfondire il Manifesto della “RURAL SOCIAL INNOVATION”:

 Fonte: comunicato stampa

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