Il management dell'Ansa, l'agenzia di stampa più importante del Paese,
senza presentare alcun piano di riorganizzazione e di rilancio, scarica
esclusivamente sui lavoratori il peso di un buco da 5 milioni di euro,
dichiarando 65 esuberi. Un'operazione inaccettabile contro la quale il
Cdr ha risposto fermamente. Quella dei giornalisti dell'agenzia è una
battaglia che va sostenuta con tutte le forze. L'Ansa è un pilastro del
sistema dell'informazione italiano, indebolirla significa dare un duro
colpo alla libertà stessa del Paese, significa lasciare senza voce
interi territori, demolire una fetta di democrazia. Il ricorso agli
ammortizzatori sociali sta diventando la via ordinaria per risanare i
conti: non può e non deve essere così. Chi amministra un'azienda deve
prendersi le proprie responsabilità sempre, fino in fondo. Il Sindacato
unitario, i consiglieri campani della FNSI e l'Ordine dei giornalisti
della Campania sostengono la battaglia dei colleghi dell'Ansa contro
quella che si presenta come una nuova operazione di macelleria
editoriale.
Fonte: SUGC - Sindacato unitario giornalisti Campania
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