sabato 20 giugno 2015

Solstizio d'Estate.


Il  21 giugno alle ore 16,38, si  verificherà  il Solstizio d’estate di quest’anno.

Il termine deriva dal latino “solstitium” (fermata del sole) ed è detto così perché in questo giorno, il Sole, nel corso del suo moto apparente nel cielo, giunto nel primo punto dove inizia la Costellazione del Cancro, che è il quarto segno dello Zodiaco, cessa di alzarsi sopra l’equatore celeste e, raggiunto il suo culmine, pare che si fermi per sostare il più a lungo possibile lassù; per poi cominciare lentamente, ma inesorabilmente ad abbassarsi.


Un’antica credenza popolare afferma che fu San Luigi  (che si festeggia proprio il 21 giugno) a levare il palmo della mano verso il Sole, intimandogli di fermarsi un po’ più a lungo per dare maggiore  luce al Mondo.

A Caserta, il Sole:
-sorgerà alle ore 5,29;
-raggiungerà il culmine (massima altezza nel cielo, di  72° -che è la più alta di
 tutto l’anno-) alle ore 13,12;
-tramonterà alle ore 20,40.
La durata del giorno sarà di : 15 ore 11 minuti e 35 secondi;  quella della notte : 8 ore
48   minuti e 25 secondi.



Con  il  Solstizio,  il giorno  raggiunge  il  massimo della sua durata ed entra l’Estate, che dura 93 giorni circa ; le altre stagioni, a seguire, durano rispettivamente:
Autunno : 93,66 -giorni; Inverno : 89,95- giorni; Primavera- 88,99 giorni.

Dopo il 21 giugno, la  lunghezza del giorno , come detto sopra, comincia progressivamente a diminuire fino all’Equinozio di Autunno (21 settembre) quando il giorno e la notte avranno la stessa durata.
                                                                                                                                
                                                                       
 Aforisma sull’Estate
Sei la stagione del colore, che porta allegria e buon umore;
sei la stagione del pieno della vita, che riaccende una fiamma ormai sopita;
sei la stagione dell’amore e della conquista,
dove il tempo passa velocemente e ti prende alla sprovvista  .
                                                                                                                                                                         Anonimo
                                                                                                                                                                                                      



COSTELLAZIONE del CANCRO
Nella mitologia greca la costellazione rappresenta un granchio inviato da Giunone in aiuto dell’Idra, il serpente marino dalle cento teste.

Durante il suo combattimento contro Ercole. Il granchio ebbe la peggio perché fu schiacciato sotto il suo  piede, ma Giunone per riconoscenza lo volle immortalare nel cielo.



Nelle notti limpide, è possibile vedere, al centro della costellazione, una nuvoletta, la quale non è altro che un gruppo di stelle che, per il suo aspetto, è chiamato in vario modo: l’Alveare, il Presepe o la Mangiatoia.

A quest’ultimo nome è associata la denominazione di  altre due stelle, poste una a Nord e l’altra al Sud, chiamate gli Asinelli, rispettivamente boreale il primo ed australe il secondo, che si nutrono nella Mangiatoia (che fantasia ! ).
                                                             
È interessante porre in evidenza che questo  ammasso di stelle fu molto conosciuto nei tempi antichi e spesso usato come ausilio per le primitive previsioni del tempo.
Infatti, nel Poema di ARATO   è scritto che:
Quando nella mangiatoia scura entrambe le stelle appaiono sempre splendenti, è segno di pioggia.

                       


Fonte: comunicato Gen. Elia Rubino

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