Il 21
giugno alle ore 16,38, si
verificherà il Solstizio d’estate di quest’anno.
Il termine deriva dal latino “solstitium” (fermata del sole) ed è detto così perché in questo giorno, il Sole, nel corso del suo moto apparente
nel cielo, giunto nel primo punto dove inizia la Costellazione del Cancro, che è il quarto segno dello Zodiaco, cessa di alzarsi sopra l’equatore celeste e, raggiunto il suo culmine, pare che si fermi per sostare
il più a lungo possibile lassù; per poi cominciare lentamente, ma
inesorabilmente ad abbassarsi.
Un’antica credenza popolare
afferma che fu San Luigi (che si festeggia proprio il 21 giugno) a levare il palmo della mano
verso il Sole, intimandogli di fermarsi un
po’ più a lungo per dare maggiore luce
al Mondo.
A
Caserta, il Sole:
-sorgerà
alle ore 5,29;
-raggiungerà
il culmine (massima altezza nel cielo, di
72° -che è la più alta di
tutto l’anno-) alle ore 13,12;
-tramonterà
alle ore 20,40.
La
durata del giorno sarà di : 15 ore 11 minuti e 35 secondi; quella della notte : 8 ore
48
minuti e 25 secondi.
Con il
Solstizio, il giorno raggiunge
il massimo della sua durata ed
entra l’Estate, che dura 93 giorni circa
; le altre stagioni, a seguire, durano rispettivamente:
Autunno : 93,66 -giorni; Inverno : 89,95- giorni; Primavera- 88,99 giorni.
Dopo il 21 giugno, la lunghezza del giorno , come detto sopra, comincia
progressivamente a diminuire fino all’Equinozio
di Autunno (21 settembre) quando il giorno e la notte avranno la stessa
durata.
Aforisma
sull’Estate
“Sei la stagione del colore, che porta
allegria e buon umore;
sei la stagione del pieno della vita, che riaccende una fiamma
ormai sopita;
sei la stagione dell’amore e della conquista,
dove il tempo passa velocemente e ti prende alla sprovvista” .
Anonimo
COSTELLAZIONE del CANCRO
Nella
mitologia greca la costellazione rappresenta un granchio inviato da Giunone in aiuto dell’Idra,
il serpente marino dalle cento teste.
Durante
il suo combattimento contro Ercole.
Il granchio ebbe la
peggio perché fu schiacciato sotto il suo
piede, ma Giunone per
riconoscenza lo volle immortalare nel cielo.
Nelle
notti limpide, è possibile vedere, al centro della costellazione, una
nuvoletta, la quale non è altro che un gruppo di stelle che, per il suo
aspetto, è chiamato in vario modo: l’Alveare,
il Presepe o la Mangiatoia.
A
quest’ultimo nome è associata la denominazione di altre due
stelle, poste una a Nord e
l’altra al Sud, chiamate gli Asinelli, rispettivamente boreale il primo ed australe il secondo, che si nutrono
nella Mangiatoia (che fantasia ! ).
È
interessante porre in evidenza che questo
ammasso di stelle fu molto conosciuto nei tempi antichi e spesso usato
come ausilio per le primitive previsioni del tempo.
Infatti,
nel Poema di ARATO è scritto che:
“Quando nella mangiatoia scura entrambe le
stelle appaiono sempre splendenti, è segno di pioggia.
Fonte: comunicato Gen. Elia Rubino
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