Nell’ambito
della settimana di sensibilizzazione alla lotta alla violenza sulle donne “Non
basta dire basta!”, promossa dall’Assessorato all’Istruzione, alle
Politiche giovanili e alle Pari opportunità del Comune di Caserta, dopo lunga
chiusura, il teatro comunale torna ad aprire le porte alla città con l’opera
teatrale “La Coscienza delle Donne”, scritta da Patrizio Ranieri Ciu e
messa in scena dalla Fabbrica Wojtyla
& Compagnia della Città, e l’iniziativa #onemore, il lancio di un hashtag per la condivisione universale dell’unico
principio valido per distruggere il fenomeno della violenza sulle donne.
L’opera, dedicata
alla difficile condizione della donna in una società ancora profondamente
ineducata all’amore per l’altro, è il frutto di una
profonda osservazione motivata della condizione al femminile interpretata da
giovanissime attrici tra i 14 e i 25 anni. Sono attrici così giovani che
affrontano con cognizione di causa storie adulte, drammi e ferite dell’universo
Donna. Adolescenti che ripropongono gli adulti agli adulti con una propria
interpretazione, disincantata visione del complesso mondo reale in cui viviamo
il quale resta, purtroppo, il solo immutabile futuro che queste giovani ragazze
hanno davanti.
A
supporto di questa riapertura all’insegna della più alta forma di teatro,
quello sociale, sarà significativa la presenza sul palco delle donne
maggiormente rappresentative della nostra società civile che, con il loro
impegno quotidiano e la loro partecipazione all’evento, saranno le paladine del
messaggio nuovo che la Fabbrica Wojtyla
& Compagnia della Città intende lanciare a partire dalla città di
Caserta al mondo intero: LA CULTURA DI
UN UOMO È LA SOLA GARANZIA PER UNA DONNA.
Una
affermazione che richiede una presa d’atto nel convincimento della sua assoluta
validità concettuale perché la conoscenza cosciente al maschile della natura bestiale
di ogni azione violenta è il traguardo che ogni uomo in vita deve irrevocabilmente
raggiungere. Non basta dire basta alla violenza,
occorre in assoluto che sia l’uomo a dichiarare il suo limite e ad affrontare in
modo diretto e partecipato il convincimento e l’assunzione di questa singolare
responsabilità, perché solo attraverso la cultura, che è innanzitutto il rispetto
degli altri, si può porre fine a uno dei fenomeni più drammatici e duraturi
della nostra società.
Il
principio, già sottoscritto dai massimi rappresentanti delle istituzioni nazionali
quali il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e da intellettuali di
spicco come Massimo Bray e Franco Roberti, chiede a tutti gli
uomini di rispondere all’appello delle giovani interpreti della Fabbrica Wojtyla & Compagnia della Città e delle donne della città
sottoscrivendo il principio ed invitando il numero maggiore di persone
possibili a sottoscriverlo.
Questo
è il movimento #onemore. Dopo il “Me
Too Movement” - #metoo, coraggiosa e cosciente dichiarazione del mondo
femminile, #onemore è la conseguenza
logica: l’autocoscienza del mondo maschile, l’affermazione della scelta
culturale che ogni uomo può fare, è il nuovo passo per la risoluzione reale del
problema. Essere un “One More” - “Un uomo in più” - a condividere il messaggio
significa essere un uomo migliore, un uomo in più che “garantisce” ogni donna.
Nessun commento:
Posta un commento