DIOCESI di CASERTA
DIOCESI di ACERRA
25 NOVEMBE 2018, Festa di Cristo Re
DIOCESI di NOLA
DIOCESI di AVERSA
Carissimi fratelli e sorelle,
nella carità che ci unisce perché figli dell’unico Padre,
noi, chiamati, per grazia di Dio, ad essere Vescovi per annunciare il Vangelo
del Cristo e per celebrare e vivere con tutti voi la grazia e la misericordia
di Dio, vi scriviamo condividendo, oggi, grande preoccupazione per il continuo
degrado della nostra terra.
Questo nostro scritto è stato, purtroppo, sollecitato dai
recenti, gravissimi incendi che ci sono stati in questi ultimi mesi proprio nei
luoghi che erano stati adibiti alla raccolta, allo stoccaggio e, in qualche
modo, già al trattamento dei rifiuti.
Abbiamo appreso e seguiamo con attenzione l’attività e
l’impegno che le autorità di governo, sia locale che regionale e nazionale, stanno
ancora rivolgendo al problema ed alle sue cause per cercare una soluzione
efficace.
Come Chiesa campana, con il coinvolgimento di tante
persone, in tempi ancora recenti, abbiamo richiamato l’attenzione dei cittadini
e delle autorità sulla gravità dell’inquinamento ambientale della nostra terra
e sulla drammaticità delle sue ricadute sulla salute e sulla vita della nostra
gente. Con grande dispiacere, abbiamo dovuto sopportare che la nostra terra, da
sempre identificata come l’antica, splendida “Campania felix”, sia stata, ora, indicata come “terra dei fuochi”.
Non si può negare che in questi anni ci sia stato un
positivo e notevole impegno di Associazioni di cittadini, di Sacerdoti e
Comunità parrocchiali, di Sindaci e Consigli comunali, di Medici e Ricercatori,
di Operatori della comunicazione, delle Forze dell’ordine, di Vigili del fuoco,
di tanti che in vario modo hanno testimoniato una viva sensibilità ed
attenzione all’importanza della vita e del bene comune e si sono mostrati
responsabili promotori di una nuova cultura di partecipazione sociale.
L’entità degli incendi di rifiuti che sono stati
registrati in questi ultimi tempi, con le gravi conseguenze che ne ricadono
sulla salute umana, unitamente al perdurare di intollerabili situazioni di
degrado ambientale ci chiamano ancora una volta ad invitare la comunità
cristiana a testimoniare la verità della
fede, a riconoscere che la terra e la vita sono un dono che la sapienza
luminosa del Creatore ci ha offerto e ci ha affidato.
Papa Francesco ha spiegato che la fede dona sapienza
nuova alla vita della società umana, e ha scritto: “La fede, nel rivelarci l’amore di Dio Creatore, ci fa rispettare
maggiormente la natura, facendoci riconoscere in essa una grammatica da Lui
scritta e una dimora a noi affidata perché sia coltivata e custodita; ci aiuta
a trovare modelli di sviluppo che non si basino solo sull’utilità e sul
profitto, ma che considerino il creato come dono di cui tutti siamo debitori…”. (Lumen fidei 55)
Carissimi,
di fronte a tante gravi forme di inquinamento e di maltrattamento
della “nostra madre terra”, come
diceva S. Francesco d’Assisi, avvertiamo un terribile senso di impotenza, di
incapacità a fermare la mano di chi inquina o incendia rifiuti. C’è il forte
rischio che davanti al male, che agisce nelle tenebre, si rimanga indifferenti,
abituati, rassegnati.
Come insegna ancora Papa Francesco citando il Patriarca
Bartolomeo I, noi vogliamo annunziare “che
un crimine contro la natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro
Dio” (Laudato Sì, 8), e siamo chiamati a testimoniare che solo cambiando
l’atteggiamento dell’umanità verso la natura, imparando a non considerarla come
qualcosa da usare solo per soddisfare il proprio egoismo, ma che, al contrario,
attraverso di essa siamo invitati a conoscere a dialogare con Dio, a saper
scegliere l’essenziale, a valorizzare la bellezza e la bontà di ogni creatura e
a riconoscere la dignità della persona umana. Per questo il Papa ci invita ad
un cammino di conversione, a “passare dal
consumo al sacrificio, dall’avidità alla generosità, dallo spreco alla capacità
di condividere… È un modo di amare, di passare gradualmente da ciò che io
voglio a ciò di cui ha bisogno il mondo di Dio. È liberazione dalla paura,
dall’avidità e dalla dipendenza” (Laudato Sì, 9).
Illuminati da questo insegnamento, nello stile proprio
dei cristiani, vogliamo far sentire a tutta la nostra società la voce potente
dei figli di Dio che chiedono rispetto per la terra e vogliono offrire amore e
fraternità a tutta l’umanità. Per questo non scenderemo in piazza a protestare
contro qualcuno, non alzeremo il volume di roboanti strumenti di
amplificazione, ma semplicemente vorremo dedicare, offrire una giornata di
digiuno e di preghiera, di penitenza e di ascolto della Parola di Dio.
Il silenzioso digiuno dei cristiani e l’intensità della
preghiera comune vorranno essere un atto di conversione, di riparazione per i
peccati commessi contro la bellezza e la bontà della natura che Dio ci ha
donato, e speriamo possa coinvolgere ed essere come un’onda lunga, che parte da
lontano per arrivare ad immergere in sé ogni scoglio e ciò che trova sul suo
cammino.
A ciascuno dei fratelli e sorelle cui arriverà questa
nostra lettera affidiamo l’impegno di diffonderla mediante tutti gli strumenti
possibili, affinché tanti possano partecipare alla giornata di digiuno e di
preghiera per la nostra conversione ad amare e rispettare la natura e perché si
abbia cura dell’ambiente e si possa veramente conoscere ed amare Dio in ogni
sua creatura.
Invitiamo tutte le Comunità parrocchiali e religiose, le
Associazioni, i Movimenti e tutti i cristiani a vivere nella giornata di
GIOVEDI 29 NOVEMBRE 2018 una GIORNATA DI DIGIUNO che possa culminare a sera in
un momento di PREGHIERA COMUNITARIA .
Grati per la comunione nella preghiera e nella
fraternità, cordialmente invochiamo su tutti la benedizione del Signore che ama
la vita.
I vostri Vescovi
+ Giovanni D’Alise
+ Antonio Di Donna
+ Angelo Spinillo
+ Francesco Marino
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