“Caserta Decide
parteciperà alla manifestazione del 28 maggio per ribadire la necessità
di una modifica radicale della gestione del servizio idrico comunale, che tenga
presente dell’esito del referendum del 2011 contro la privatizzazione
dell’acqua, in quanto bene comune e fondamentale per le basilari esigenze
vitali della intera popolazione, casertana, italiana, europea e mondiale.
Sappiamo bene che la delibera della Giunta Comunale n. 18 del 10 febbraio
2021 rappresenta l’ennesima iniziativa della campagna elettorale in
atto del Sindaco Marino, e che se il governo della città avesse
voluto veramente seguire l’esito della consultazione referendaria, non si
sarebbe ricordato a pochi mesi dalla scadenza trentennale della
precedente concessione, inventandosi una delibera di indirizzo generica
e ambigua, invece di prendere l’unico provvedimento basilare per rendere
veramente “pubblica” l’acqua, ossia la modifica dello Statuto
comunale. Infatti, bastava inserire nello Statuto comunale il concetto
ed il principio dell’acqua “bene comune fondamentale della vita, senza
rilevanza economica”, modifica a costo zero, ed oggi l’Amministrazione si
sarebbe dovuta basare su questo principio statutario per qualsiasi
iniziativa nell’ambito del servizio idrico e noi non staremmo qui a manifestare
ancora su questioni ultradecennali. Ed infine lo stesso concetto di
Azienda speciale non può essere sganciato dalla realtà normativa nazionale
e regionale, con le gravi contraddizioni che hanno portato a disattendere
gli esiti del referendum. In ogni caso Caserta Decide sarà attenta nei
successivi passaggi di questa Amministrazione, che comporteranno, a
nostro parere, sicuramente una proroga all’attuale società
concessionaria del servizio, non essendoci i tempi tecnici per
ulteriori affidamenti. E poi ci batteremo, nel caso di affidamento
provvisorio, affinché non vi siano margini di profitto da parte del
soggetto da individuare né che lo stesso sia comunque quotato in borsa o che
infine non si tratti del solito carrozzone politico. È necessario infine
che il soggetto pubblico da individuare sia in grado di seguire l’intero ciclo
del servizio idrico, dalle falde alla depurazione al riversamento nelle
acque marine e che, elemento basilare per qualsiasi futura azienda concessionaria,
vi sia un controllo sociale sulla gestione del servizio (e quindi
partecipazione popolare alla decisioni sulla gestione idrica) e che siano
previste agevolazioni per quelle fasce di popolazione che non abbiano
temporaneamente le risorse per garantirsi un diritto essenziale per la vita.
Quando saremo al governo della città, procederemo subito ad inserire
l'acqua bene comune nello Statuto comunale, favorendo ogni azione
possibile per individuare un soggetto pubblico che gestisca l'intero ciclo dell'acqua.”
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