Il 25 maggio ricorre la Giornata
internazionale dei bambini scomparsi, un'occasione per tenere sempre alta
l’attenzione su un fenomeno preoccupante. La Polizia di Stato da sempre attenta
a tutelare le fasce più deboli e in particolar modo i minori, dal 2000 ha aderito al
network internazionale (che ora conta 30 Paesi) dell’Icmec (International
Centre for Missing & Exploited Children) attivando il sito italiano
per i bambini scomparsi - it.globalmissingkids.org. Sul sito web,
gestito dalla Direzione centrale anticrimine, oltre a consigli e informazioni,
vengono pubblicati anche i casi di minori scomparsi. Ed oggi fortemente voluta
dalla preside Emilia Nocerino, si è svolta presso il campo polivalente del
nostro Istituto, nel pieno rispetto delle norme anticovid, una manifestazione
in collaborazione con la Questura di Caserta alla presenza del Commissario
Alberico Mirra coadiuvato dalle ispettrici Elisabetta Pascarella e Rosaria
Petriccione. All’importante appuntamento
hanno presenziato gli allievi della 4L del liceo musicale accompagnati dai
docenti Marco Lugni e Chiara Coppola che hanno
seguito con particolare interesse l’intervento del Commissario Mirra che
ha messo in risalto la valenza di questa giornata internazionale, sottolineando
come la scomparsa di minori rappresenta sempre una situazione che deve essere
gestita senza ritardo e senza tralasciare nessuna possibilità di ricerca ed al
riguardo esistono delle linee guida emanate Governo per le persone scomparse e
i piani provinciali di ricerca adottati dai prefetti e poi sempre con
particolare attenzione gli allievi hanno ascoltato l’ispettrice superiore
Elisabetta Pascarella, che nel suo
intervento ha evidenziato come il cyberbullismo sia quella forma di violenza messa in atto
tramite le nuove tecnologie: su chat di WhatsApp, sui social (inbox e
commenti), sulla mail, sui forum online, con le telefonate. Ogni pretesto è
buono per colpire la vittima: immagini rubate, video imbarazzanti, minacce,
insulti e furti di identità. Le violenze, a differenza del bullismo che vede
come scenario la scuola, possono accadere a qualsiasi ora, in qualsiasi giorno.
Lui, il cyberbullo, a volte non ha idea esatta di quanto male può fare alla
vittima. Questo perché è dietro uno schermo, lontano, senza avere un
contatto diretto. Per la vittima, d’altro canto, è difficile reagire: un po’
per la paura che i genitori possano reagire male un po’ per timore che il bullo
possa vendicarsi. Come uscirne? Il primo passo è non sentirsi in colpa,
pensandoci poi bene prima di rispondere agli attacchi quando avvengono via
social: di solito serve ad acuire il problema, esponendosi oltretutto davanti
ad una platea di persone potenzialmente infinita. Piuttosto - ha concluso la
dott.ssa Pascarella - è importante
bloccare e segnalare chi cerca di darti fastidio, e soprattutto, parlane con
chi può darti una mano. Genitori, professori, forze di polizia: dagli adulti
può arrivare un aiuto decisivo.
martedì 25 maggio 2021
AL LICEO-TECNICO “TERRA DI LAVORO” CELEBRATA LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEI BAMBINI SCOMPARSI
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