ARCIDIOCESI
DI NAPOLI
APPELLO DELL’ARCIVESCOVO DON MIMMO BATTAGLIA PER IL
DIRITTO ALLA CASA
Napoli, 24 maggio
2021
Da
più quartieri e zone della città metropolitana sale in questi giorni un grido
di preoccupazione e di angoscia per il problema abitativo connesso alla
questione degli abbattimenti degli edifici abusivi. Seppur da pochi mesi a Napoli, ho già avuto
modo di incontrare diverse volte e in svariate occasioni famiglie, persone,
preti che mi hanno affidato la loro inquietudine per tale questione che rischia
di aggiungere ulteriore povertà e miseria ad un momento storico già delicato e
difficile.
Nella
provincia di Napoli vi sono migliaia e migliaia di case abusive in attesa di
abbattimento e il numero si moltiplica in modo esponenziale se teniamo conto di
quelle presenti nell’intera regione.
L’abusivismo, in un contesto in cui camorra e corruzione si mescolano
alla marginalità culturale e sociale, rappresenta un attacco all’ambiente e al
bene comune favorendo il degrado socio-ecologico e consolidando, sia pure
indirettamente, il potere speculativo-criminale.
Da
quando sono giunto in questa terra partenopea ho già più volte invitato la mia
chiesa a denunciare senza ambiguità e tentennamenti ogni forma di illegalità e
di ingiustizia e l’abusivismo certamente rientra tra queste per i danni che
arreca al patrimonio ambientale e per l’incuranza delle norme. Tuttavia nella
consapevolezza che il male si sconfigge solo con il bene e che per arginare le
tenebre occorre far splendere la luce, credo che sia giusto affermare con forza
che l’abusivismo non può essere sconfitto se non garantendo a tutti e senza
distinzioni il diritto alla casa, tra l’altro stabilito dall’art.11 del Patto
Internazionale sui Diritti economici sociali e culturali, ratificato
dall’Italia (Legge 881/1977).
È
urgente agire su più̀ livelli offrendo alle famiglie soluzioni abitative
dignitose, sicure e sostenibili, difendendo il diritto alla casa e ridando
così un senso concreto alla funzione sociale della proprietà̀ sancito
dall’art. 42 della Costituzione italiana che chiede di «assicurarne la funzione
sociale e di renderla accessibile a tutti». Anche Papa Francesco in Fratelli
Tutti afferma: «Il diritto alla proprietà̀ privata si può̀ considerare solo
come un diritto naturale secondario e derivato dal principio della destinazione
universale dei beni creati e ciò̀ ha conseguenze molto concrete, che devono
riflettersi sul funzionamento della società̀. Accade però frequentemente che i
diritti secondari si pongono al di sopra di quelli prioritari e originari,
privandoli di rilevanza pratica» (120). Mai come in questo campo dell’abitare
è così rilevante questa affermazione di Papa Francesco.
È
forse inopportuno, in un tempo così difficile, attuare demolizioni
indiscriminate che rischierebbero di lasciare senza casa un numero altissimo di
famiglie, aumentando il disordine sociale e incrementando il disastro ecologico
attraverso forme di smaltimento non sempre regolari.
Faccio
appello alle autorità politiche e istituzionali affinché si trovi al più presto
una soluzione idonea a far sì che il contrasto all’abusivismo non comporti
problemi ulteriori e più gravi nonché ferite sociali difficili da sanare! Una
legalità senza giustizia è una legalità che necessita di conversione!
Faccio
appello alle autorità politiche e istituzionali perché sfratti e demolizioni,
in mancanza di alternative soluzioni abitative, non causino in tempo di
pandemia ulteriori problemi sanitari, cosa sottolineata anche dalle Linee Guida
dell’ONU volte a proteggere il diritto alla casa in tempo di Covid-19, auspicando il divieto di
sgomberi per tutto il periodo di pandemia e per un ragionevole successivo
periodo.
Faccio appello alle autorità politiche e istituzionali, affinché all’insicurezza
sociale di questo tempo non si aggiungano ulteriori elementi di disordine e di
ingiustizia che peserebbero soprattutto sui più poveri e marginali.
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