Diocesi di Acerra
Curia Vescovile
Ufficio
per le comunicazioni sociali
COMUNICATO
STAMPA
8/2021
Acerra,
15 maggio 2021
Trasmettiamo l’appello della Conferenza episcopale
campana affinché l’Italia ratifichi il Trattato di Proibizione delle armi
nucleari.
Antonio Pintauro
Direttore Ucs Diocesi di Acerra
Conferenza Episcopale Campana
“Non impareranno più l’arte della guerra”
Appello al Governo e al Parlamento affinché l’Italia ratifichi il
Trattato di
Proibizione delle armi nucleari
“Alla fine dei giorni” il Signore “sarà
giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli. Spezzeranno le loro spade e ne
faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la
spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra” (Is
2,1.4). Dobbiamo acquisire la convinzione del profeta e impegnarci
a fondo contro la macchina bellica e l’industria – purtroppo sempre fiorente –
delle armi, perché una volta costruite queste devono sparare o esplodere,
altrimenti non le comprerebbe più nessuno.
Il 22
gennaio 2021 il Trattato di Proibizione delle armi nucleari (votato all’ONU
nel luglio 2017 da centoventidue Paesi) ha assunto valore vincolante per tutti
gli Stati che l’hanno sottoscritto. In forza di ciò, in quegli stessi Stati sono
ormai illegali l’uso, lo sviluppo,
l’effettuazione di test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso,
l’immagazzinamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari.
L’Italia, che non sottoscrisse allora il
Trattato, potrebbe ratificarlo adesso: al momento, però, tutto tace
nelle nostre istituzioni governative,
mentre invece ci s’impegna ad acquistare nuovi cacciabombardieri per una spesa
complessiva di oltre 14 miliardi. A Hiroshima, il 24 novembre 2019, Papa
Francesco affermò che “l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi
più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro
ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune”. È perciò “immorale, come
allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche. Saremo giudicati
per questo”. Poche settimane or sono, il giorno di Pasqua, lo stesso Pontefice
ha ribadito che il vero “scandalo”, nell’odierno contesto internazionale, in un
tempo in cui la crisi falcia milioni di persone e molti di più ne getta in
povertà, sta nel fatto che “non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli
arsenali militari”.
Unendo perciò la nostra voce a molte altre, chiediamo con forza al
Governo e al Parlamento che l’Italia ratifichi subito il Trattato di
Proibizione delle armi nucleari, receda dall’acquisto di nuove armi e
impieghi diversamente le energie che ora investe nella loro fabbricazione,
nella convinzione che la pace “non
si riduce a un’assenza di guerra, frutto dell’equilibrio sempre precario delle
forze. Essa si costruisce giorno per giorno, nel perseguimento d’un ordine
voluto da Dio, che comporta una giustizia più perfetta tra gli uomini” (Paolo
VI, enciclica Populorum Progressio, num. 76).
15
maggio 2021
130°
anniversario della pubblicazione
dell’eciclica Rerum Novarum
I
vescovi della Campania
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