Una sfida
per un territorio omogeneo geograficamente, stroricamente e culturalmente,
una scommessa per la classe dirigente locale che deve avere lo sguardo già
rivolto al futuro per essere pronta a stare al passo con i tempi allorquando
sarà completato il processo di riorganizzazione statale ed istituzionale
ormai in atto nell’area un tempo denominata del Molisannio. È la prospettiva
che si troveranno a vivere a breve il Matese e l’Alto Casertano, un ruolo da
cerniera per ricucire e mettere insieme popoli, tradizioni e visioni
culturali che è stato tratteggiato con il contributo prezioso offerto da
molteplici punti di vista e proiettato alle future generazioni durante il
convegno dal titolo “Il Matese e l’Alto Casertano: cerniera del Molisannio”,
svoltosi lo scorso sabato in un’affollatissima sala consiliare del comune di
Alife. Le zone interne, soprattutto se montane, che storicamente sono
risultate sempre più emarginate e tenute fuori dalle decisioni che contano,
oggi si ritrovano ad essere fattore coagulante intorno al progetto del
Molisannio, lanciato con lungimiranza da diversi amministratori locali
qualche decennio fa per poi finire in un cassetto, salvo ora essere ripresa
grazie all’iniziativa promossa, in concomitanza con il secondo anniversario
della morte del compianto Dante Cappello, tra i principali fautori della unificazione
dell’Alto Casertano con il confinante Venafrano ed il vicino Sannio, dalle
Associazioni socio-culturale Alto Casertano, di cui è presidente Federico De
Pandis, Arec-ex consiglieri regionali della Campania guidata dall’On. Enzo
Cappello, con il Comune di Alife, di cui è Sindaco Giuseppe Avecone. Tante
le adesioni delle istituzioni e dei politici dei territori interessati
ricadenti nelle due regioni Campania e Molise e, più specificatamente, nelle
quattro province “condomine” del Massiccio del Matese, Caserta, Benevento,
Isernia e Campobasso. Proprio dal Matese che è il comune denominatore
geografico del Molisannio, il suo elemento unificatore orografico, potrebbe
arrivare un “ombrello istituzionale” in grado di unificare non solo
orograficamente, ma anche a livello politico e sociale una vasta zona già
accomunata da storia e cultura ed ora pronta ad allearsi anche per la tutela
ambientale delle proprie ricchezze fino a dare vita ad un parco nazionale del
Matese. Una sfida lanciata alla presenza del Vescovo di Alife Caiazzo
Valentino Di Cerbo e raccolta dai presenti, moderati da Michele De Simone,
presidente di Assostampa Caserta, in primis da Rosario De Matteis, presidente
della Provincia di Campobasso), dagli ex consiglieri e deputati, tra i quali
il molisano Gaspero Di Lisa, il campano Ugo Grippo, il sannita Mario
Pepe, i casertani Pasquale La Cerra, Carlo Sarro, Camilla Sgambato, Angelo Di
Costanzo e Lucia Esposito, dai presidenti del Gal Alto Casertano Ercole De
Cesare, della Comunità Montana del Matese Fabrizio Pepe, del Parco Regionale
del Matese Umberto De Nicola, del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano
Pietro Andrea Cappella, del parco regionale Matese, dell’associazione storica
del Medio Volturno Pasquale Simonelli e da tanti altri ancora. Le conclusioni
sono state tratte dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania On.
Daniela Nugnes.
Fonte: comunicato stampa
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venerdì 19 dicembre 2014
“IL MATESE E L’ALTO CASERTANO: CERNIERA DEL MOLISANNIO”
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