“Agli esami di stato Maddaloni si
fa onore”, esordisce il prof. Michele Vigliotti.
Se il Giordano Bruno ha fatto un
figurone, per i risultati degli esami di stato, il Liceo Scientifico Cortese
non è stato da meno.
Su dieci classi per circa
duecento diplomandi, sono stati ben 33 i cento, e dieci i cento e lode. Un
risultato straordinario se si pensa alle traversie dell’Istituto che nei primi
tre mesi dell’anno scolastico ha visto la tragica morte del preside e una lunga
occupazione.
Il preside reggente, prof. Michele
Vigliotti, che è anche Rettore del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, è stato
capace di motivare gli studenti puntando sulle risorse umane e culturali che
l’Istituto possiede.
Dal 19 dicembre, giorno della sua
nomina, non c’è stata una sola astensione collettiva, sono calate drasticamente
le assenze personali e i ritardi, visto anche, per i ritardatari abituali,
l’obbligo di frequentare una sesta ora al sabato, col preside.
La scuola si è
animata di attività pomeridiane, cineforum, murales, lezioni alla cupola
astronomica, corsi PON di vario genere, educazione tecnologica ed informatica;
attivissimi gli studenti sul piano dell’educazione alla legalità, con la
partecipazione alle marce di Casal di Principe e Latina, l’accensione della
fiaccola della memoria, il ricordo di don Peppe Diana; e poi diversi convegni,
sui Borboni e le cantastorie d’Italia, sulla Resistenza, sui terremoti, su Van
Gogh e i suoi cieli.
Questo fervore
di attività dopo anni di torpore ha dato come risultato studenti che “ci
stavano bene a scuola”.
Purtroppo, come
ho avuto occasione di notare, qualcuna delle commissioni operanti all’Istituto,
ha lasciato l’amaro in bocca, soprattutto per la penalizzazione di alcuni
ragazzi attivissimi nel contesto sociale e culturale dell’Istituto, come fine
per i criteri restrittivi con cui si è operato in due-tre classi.
I meriti di
questo cambio di rotta di estrema positività è indubbiamente della presidenza,
che ha avuto il merito di trascinare i docenti (quasi) tutti verso le mete che
abbiamo visto.
Ci si augura
che adesso arrivi alla dirigenza una personalità in grado di continuare il
lavoro fatto, verso mete sempre più alte.
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