MANNARINO CHIUDE SETTEMBRE AL
BORGO TOCCANDO
LE CORDE DEL CUORE: BOOM DI
PRESENZE IN PIAZZA
PRESENTATO
TAXIDI, L’ULTIMO ALBUM DI MESOLELLA, IN ANTEPRIMA NAZIONALE
.
Le note di Taxidi, l’ultimo viaggio musicale di Fausto
Mesolella, diffuse nel raccoglimento di una Cattedrale stracolma e illuminata “ambra”,
hanno aperto l’ultima serata della 45esima edizione di Settembre al Borgo.
Intervistato dal direttore editoriale di Cronache di Caserta Ugo Clemente,
Giulio Cesare Ricci, il patron di Fonè, la casa discografica che ha
prodotto l’album, ne ha raccontato la genesi. “Abbiamo registrato “Taxidi” nella cantina di un palazzo medievale di
Certaldo Alta, in Toscana, nei luoghi che furono del Boccaccio. Fausto rimase
incantato dall’ascolto di un album nato proprio lì, un disco del sassofonista
americano Scott Hamilton – ha raccontato un Ricci visibilmente
commosso - Lui era un semplice, come
tutti i grandi, e in un luogo semplice era capace di liberare emozioni
fortissime. Gli ho proposto di suonare libero, come nelle suite, senza inizio
né fine: ‘Allora suonerò i brani con la durata di un lato del vinile’, rispose.
La libertà espressiva di ‘Taxidi’ è straordinaria: chi l’ha ascoltato ha
davvero viaggiato con lui. L’ultima cosa che ha lasciato è la più libera, la più
sua. Senza paletti, solo con la sua “Insanguinata” e le sue emozioni”. Tre
le suite ascoltate in anteprima nazionale in Cattedrale, in un raccoglimento
carico di emozioni, poi la vendita di “Taxidi”
nelle sue tre versioni: doppio vinile, in 496 copie, cd con metallizzazione in
oro 24 carati, in 496 copie, e super audio cd. La Arabesque
Dance Company di Annamaria Di Maio ha quindi messo in scena un
‘passo a due’ eseguito da Martina Fasano e Luigi d’Aiello,
proprio sulle suite dell’album appena presentato al pubblico della Rassegna. E’
toccato poi all’attore Massimo Lopez salire sull’altare della
Cattedrale: accompagnato dalla chitarra di Franco Mantovanelli e dalla
pedal steel di Ferdinando Ghidelli ha regalato al pubblico un reading di
alcuni testi di Mesolella e due canzoni: un classico del repertorio classico
napoletano come Voce ‘e Notte e la bellissima ‘Tulipani’ di Fausto. “E’ particolare il fatto di stare qui
stasera – ha confessato – Non c’è
voglia di esibizione, ma voglia di esserci. Io e Fausto ci siamo frequentati a
lungo, tramite l’amico comune Alfonso Tramontano. L’uno era quasi sempre
presente sul palco dell’altro, quando ci trovavamo nella stessa zona: mai una
volta che avessimo preparato qualcosa, lui era il re dell’improvvisazione. Mi
disse che avrebbe voluto fare con me qualcosa su Houdini, il famoso
illusionista escapologo – ha continuato – Gli piaceva tanto rompere le catene, uscire dalle gabbie. Quando penso
alla libertà penso a lui”. Della persona che era, al di là del personaggio,
ha dato la sua testimonianza anche M’Barka Ben Taleb, artista tunisina in
Italia da molti anni. Accompagnata da Raffaele Vitiello alla chitarra, ha
riproposto un brano di Bianca D’Aponte a cui proprio Mesolella era
particolarmente affezionato. “Non è
giusto che gli artisti debbano morire per essere celebrati – ha
sottolineato – Fausto sarebbe stato
felicissimo di essere omaggiato così, dalla sua città, dalla sua gente.
Dovremmo tutti ricordarcelo prima, non aspettare che il tempo ci sorprenda”.
Terminati gli eventi in cattedrale, è toccato ai talenti emergenti della
chitarra suonare nel poetico Largo Castello: Alessandro Infante, Francesco Garramone e Luca Privitera, Giuseppe
D'Avino-Alessandro Carlino-Raimondo Del Bene-Riccardo Lo Sapio-Alessandro
Parente-Riccardo Pontillo, Sebastiano Esposito e Aldo Capasso, Gabriele De
Carlo e Luca Aulicino hanno
calcato il palcoscenico a chilometro zero appositamente allestito per questa
edizione di Settembre al Borgo: un’occasione più unica che rara che, quanti
hanno partecipato, hanno saputo cogliere. Ultima sera anche per le emozioni
dell’Arpa di Luce: la chiesa dell’Annunziata ha accolto migliaia di persone
stupite dalla magia di suonare le corde laser inventate da Pietro Pirelli e Giampietro
Grossi.
“E’ stato un successo straordinario, una scommessa vinta – ha
commentato il sindaco di Caserta Carlo
Marino, presente in piazza come in tutte le sere del Festival – grazie alla tenacia e al lavoro di quanti,
spesso per puro spirito volontaristico, hanno contribuito a rendere possibile
questa 45esima edizione del Festival, dopo due anni di buio. Voglio
pubblicamente complimentarmi con il direttore artistico Casimiro Lieto, che è riuscito a dar vita ad un cartellone di
primissimo livello nonostante il budget non fosse paragonabile a quello delle
precedenti edizioni. Sono particolarmente soddisfatto anche del fatto che
quest’anno siano stati coinvolti nelle iniziative tutti i luoghi di questo borgo
meraviglioso nonché le frazioni della cintura storica casertana, Pozzovetere,
Casola e Sommana, che per la prima volta sono state parte attiva del Settembre
al Borgo”.
Alle 21:30 in punto
una piazza Vescovado affollatissima, presidiata e controllata dai mezzi di
soccorso e dalle forze dell’ordine, ha applaudito Alessandro Mannarino. “Tulipani” è stata l’apertura del concerto
dell’artista romano molto legato a Fausto Mesolella: “Tra le infinite cose che mi ha insegnato Fausto, quella forse più
importante è stata amare le donne. E amare la bellezza, e portarla ovunque come
un dovere dell’artista. Devi parlare della bellezza mi diceva sempre – ha
ricordato un Mannarino visibilmente commosso davanti al pubblico di Piazza
Vescovado - “Poi una sera che stavo male,
mi ha affrontato a muso duro, strattonandomi: era un periodo difficile per me e
quel suo gesto mi ha veramente cambiato la vita. Per sempre”.
Comunicato n. 35 del
06.09.2017
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