"Mentre volgono al termine le attività di
caratterizzazione per le bonifiche da svolgere nell'area Lo Uttaro, la nostra
Amministrazione segue il percorso già definito per intervenire sulla questione
dei rifiuti, che necessita di una programmazione concreta e aderente alle
normative e alle problematiche sempre emergenti che la caratterizzano. Lo
facciamo, sulla scorta di uno studio che da tempo avevamo commissionato
all'Università, nella piena corrispondenza ai nostri propositi: programmare
iniziative nella più ampia trasparenza e conoscenza dei cittadini e nel
rispetto della tutela dell'ambiente e della salute. Abbiamo bisogno di impianti
sicuri ed efficaci, li realizzeremo". Lo dichiara il sindaco Pio Del
Gaudio a proposito dell'ipotesi di impianto integrato di selezione di materiali
riciclabili dal rifiuto indifferenziato e per il trattamento biologico del
rifiuto organico, oggi approvata al termine di una riunione di giunta.
L’ impianto integrato
è in grado di chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti urbani ed as-similabili
privilegiando sistemi meccanico-biologici in grado di implementare il recupero
di materiali riciclabili quali le plastiche (PET, PE, PP, PS), i metalli
ferrosi (banda stagnata, ferro), l’alluminio e il trattamento biologico della frazione
organica putrescibile ovvero l’umido raccolto in modo diffe-renziato.
La necessità di un impianto di tal genere, di scala
medio-piccola, e consistente esclusivamente in processi meccanici (vagliatura,
selezione magnetica, selezione ottica, ...) e biologici, è giustificata
dall’attuale ruolo dei Comuni, ai quali la normativa in vigore assegna la
responsabilità dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti (ivi compreso lo
smaltimento) e dalla consapevolezza che la dipendenza da impianti esterni
porterà ad un’incontrollabile crescita della tariffa ad oggi già insostenibile.
Il polo impiantistico integrato di prossima realizzazione,
sarà in grado di:
1 selezionare il
rifiuto indifferenziato raccolto nell’ambito di interesse recuperando ogni
materiale che possa essere avviato a riciclo tramite le filiere del CONAI o
altre filiere;
2 trasformare in
combustibile solido secco (CSS) il rifiuto non riciclabile avente un potere
calori-fico idoneo
3 recuperare gli
inerti per l’avvio, se possibile, a recupero altrimenti in discariche per
inerti
4 inertizzare
l’umido differenziato, il cui contenuto di sostanza biodegradabile è superiore
al 90%, attraverso un processo anaerobico con produzione di biogas seguito da
un processo aerobico di produzione di compost .
5 trattare il
biogas con metodi di pulizia e rimozione dell’anidride carbonica per ottenere
metano al 100% di qualità idonea all’autotrazione. Questo processo evita di
inserire motori di produ-zione dell’energia termica ed elettrica, a cui sono
ovviamente associate emissioni in aria, e con-sente di fornire il combustibile
necessario ad autoveicoli di servizio (macchine polizia munici-pale, veicoli
destinati ai servizi di igiene urbana, autolinee, ...) con il conseguente miglioramento della
qualità dell’aria urbana ed il risparmio per la gestione dei suddetti mezzi.
L’impianto integrato che si vuole realizzare è composto
essenzialmente da tre settori corredati dalle infrastrutture civili ed
ausiliarie necessarie alla corretta gestione delle attività ed alla riduzione
degli impatti ambientali. I settori di cui l’impianto nel suo complesso è
suddiviso sono:
A. Impianto per la
selezione del rifiuto indifferenziato, residuale alla raccolta differenziata;
B. Impianto per la
trasformazione della frazione dei rifiuti non riciclabili con elevato potere
calori-fico in Combustibile Solido Secondario, CSS, avente le proprietà
necessarie per l’applicazione del regolamento End of Waste (ovvero la
decodifica da rifiuto a materia prima seconda).
C. Impianto per il
trattamento combinato anaerobico-aerobico della frazione organica
biodegrada-bile (umido) raccolta in modo differenziato e della frazione
organica biodegradabile selezionata e rimossa dal rifiuto residuale per
l’ottenimento di metano per autotrazione e compost di qualità.
Il polo impiantistico integrato ha quindi come obiettivo
primario la massimizzazione del recupero di materia a partire dai RSU. Questa
tipologia di impianto, quindi, tende a minimizzare la produzione di scarti
offrendo un duplice vantaggio: da un lato preserva il volume delle discariche e
dall’altro lato riduce il quantitativo di rifiuto secco da impiegare come
combustibile in cementifici oppure in termovalorizzatori.
Le opere dovranno essere realizzate in modo da evitare
immissione in atmosfera, nel suolo e nelle acque, di sostanze inquinanti
(polveri, sostanze sgradevoli all’olfatto, solventi, ecc.) attraverso una
idonea scelta architettonica delle infrastrutture civili (anche tese a limitare
l’impatto paesaggistico) e una progettazione tecnologica delle apparecchiature
ausiliarie per il contenimento delle emissioni, la depurazione delle acque e la
deodorizzazione dell’aria oltre a qualsiasi altra opera elettro-meccanica,
civile o architettonica non citata in questo studio ma necessaria ai fini della
corretta e completa realizzazione del polo integrato.
L’area dove verrà realizzato il polo impiantistico integrato
ricade nell’area a sviluppo industriale di Ponteselice (Caserta). Essa è
servita da una rete viaria idonea sia per l’ampiezza delle carreggiate sia
perché non attraverso centri ad alta densità abitativa. L’area individuata è
baricentrica rispetto alla produzione dei rifiuti e non è limitrofa ad attività
interferenti. L’ importo presunto dell’ intervento, compresa l’ acquisizione
dei terreni, è pari a € 26.800.000,00.
Fonte: comunicato stampa
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