Il regista de ‘Il Terzo Tempo’ al Duel Village
Ospite della rassegna ‘Italia
opera prima e seconda’
Lunedì 25 novembre alle ore 21 in via
Borsellino a Caserta
Non solo Cineforum al Duel Village. Quest’anno il
multisala di via Borsellino ospiterà anche la rassegna ‘Italia opera prima e
seconda’ promossa dall’associazione Caserta Film Lab e di cui è direttore
artistico Francesco Massarelli, giunta alla terza edizione. Una iniziativa che
negli ultimi due anni ha portato in città tutti i più interessanti giovani
registi del panorama cinematografico italiano. Si parte lunedì 25 novembre alle
ore 21 con Enrico Maria Artale, autore del film ‘Il Terzo Tempo’, una storia di
riscatto sociale, rinascita, solidarietà e speranza. Protagonista un
adolescente problematico, appena uscito dal riformatorio, che trova nel gioco
del rugby una risposta al disagio sociale e una possibilità di reinserimento in
società. Lo sport e lo spirito di squadra diventano così il motore di una
riabilitazione collettiva prima che personale. Artale, alla sua opera prima, ci
mostra così uno spaccato di una realtà di provincia con veri giocatori di rugby
impegnati al fianco degli attori. Un mondo, quello del rugby, particolarmente
caro al regista che su questo argomento aveva già realizzato un documentario
nel 2009, protagonista in quel caso L’Aquila Rugby, la squadra che ha vinto il
numero maggiore di campionati italiani. ‘Il Terzo Tempo’ è stato presentato
all'ultima Mostra del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti.’ Enrico Maria
Artale incontrerà il pubblico subito dopo la proiezione del film.
LA TRAMA
Samuel è un ragazzo difficile,
perché la vita per lui è sempre stata difficile, sin dalla nascita, con una
madre tossicodipendente e un padre che non ha mai conosciuto. Ha trascorso gli
ultimi anni entrando e uscendo da un istituto di detenzione minorile, per reati
di furto, aggressione, spaccio, ma viene inserito in un programma di
rieducazione e affidato a Vincenzo, un assistente sociale che attraversa una
profonda crisi d’identità. Il programma di riabilitazione prevede un impiego in
un’azienda produttrice di latte, e un appartamentino in un piccolo paese di
provincia; Samuel deve rispettare molte regole, ha una vita sociale pressoché
nulla e, ben presto, va in crisi al punto da rimpiangere il carcere, dove
almeno si era fatto degli amici. Anche il rapporto con Vincenzo è piuttosto
difficile, sennonché, sorprendendo il ragazzo durante una rissa, l’assistente
sociale si convince che Samuel, pur non avendo mai giocato a rugby sia l’unica
carta su cui puntare per sperare ancora nella salvezza della squadra e lo
ricatta esplicitamente: se non si allena tornerà in carcere. Intanto tra Samuel
e la figlia di Vincenzo nasce un’amicizia speciale: che sia un altro buon motivo
per provare a dare una svolta positiva alla sua vita?
Fonte: comunicato stampa
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