Privacy. I droni ci guardano. Un fenomeno che esplode a livello globale per catturare le "bellezze" del Paese, ma che pone anche problemi per la potenziale violazione del diritto alla riservatezza di ciascuno di noi
Potenza della tecnologia e della rete che rende possibile la condivisione istantanea d'informazioni ma anche la diffusione delle tendenze, i droni per uso civile, che non sono altro che apparecchi volanti radiocomandati dotati di telecamere, sono fra noi.
Negli ultimi mesi, sembra ci sia stata una vera e propria esplosione del loro utilizzo, grazie alla diffusione di video in rete sui canali più noti tipo "Youtube" ma anche con la complicità dei social network e di siti più o meno specializzati, sono saliti alla ribalta della Rete e promettono di diffondersi a macchia d’olio.
E l'evoluzione tecnologica con il conseguente abbassamento dei costi che ci troviamo innanzi ci fa propendere per pensare che presto non sarà più possibile uscire di casa senza percepire il loro caratteristico brusio da tagliaerba.
Se da un lato forniscono opportunità insospettabili agli indiscreti, dall’altro lato aprono nuovi orizzonti agli esteti e ai cineasti con più o meno talento. Queste immagini seducenti hanno risvegliato l’interesse degli operatori del settore turistico, che hanno capito quanto profitto possono trarne in termini d’immagine promozionale, ma anche tra molti profani che vogliono cimentarsi in questo che può essere considerato un nuovo hobby che presto potranno permettersi in tanti.
Tecnicamente si chiamano Apr, Aeromobili a pilotaggio remoto, e c’entrano poco con gli omonimi veivoli spediti in zone di guerra, tranne per il fatto che non hanno pilota. Il grande vantaggio è che si può mostrare un monumento tanto imponente quanto una cattedrale nella sua integralità, da ogni angolo. Mentre con i mezzi tradizionali, o si resta al suolo e si filma la parte inferiore o si noleggia una gru di 20 metri e si filma solamente la parte alta. Il drone si rivela particolarmente efficace anche per filmare e fotografare panorami e paesaggi.
Dal punto di vista finanziario, il drone costa infinitamente meno del noleggio di un elicottero. Qualche regolazione effettuata in meno di un’ora ed eccolo operativo.
Ma venendo agli aspetti legali, in Italia la legislazione sui droni si ispira alla legge sull’aeromodellismo.
L'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile - ENAC - con delibera del C.d.A. nr. 42/2013 in data 16/12/2013 ha stabilito un regolamento in attuazione dall’articolo 743 del Codice della Navigazione, per chi utilizza mezzi aerei a pilotaggio remoto. Ovviamente, le regole stabilite dall'ENAC devono essere osservate anche dai soggetti che realizzano riprese aeree con l'utilizzo di "Droni".
Tra le prescrizioni vigenti, si annoverano l’impossibilità di far volare gli apparecchi oltre i 150 metri d’altezza, purché sempre a vista del pilota, a più di 50 metri da persone e oggetti e per un estensione massima di 500 metri. Il pilota deve avere in permanenza il drone nel suo campo visivo e averne il controllo in ogni momento. I voli vanno effettuati fuori dagli spazi aerei controllati e lontano dagli aerodromi. Vi sarà poi un registro, con relative certificazioni, per quei dispositivi di grandi dimensioni – oltre i 25 chili – che potrebbero essere pericolosi per il normale traffico aereo.
Un aspetto sinora sottovalutato, rileva Giovanni D'Agata , presidente dello “Sportello dei Diritti”, riguarda la potenziale violazione della privacy da parte di tutti quei soggetti che si cimentano con le riprese attraverso l'utilizzo di questi strumenti. É a dir poco banale riflettere sul fatto che con un semplice aeromodello - perchè come detto così è considerato dalla normativa vigente uno di quelli che ormai comunemente vengono utilizzati per le riprese aeree di natura anche hobbistica di cui parliamo - è possibile nei fatti entrare nella "finestra" di un qualsiasi appartamento, riprendere un balcone o le stanze e quindi la vita quotidiana delle persone.
Ed è su questo profilo, che la nostra associazione vuole richiamare l'attenzione non solo del Garante per la Protezione dei Dati Personali" affinché emani un provvedimento ad hoc date le dimensioni anche prospettiche che sta assumendo il fenomeno, ma anche di tutti quei curiosi che lungi dal volersi cimentare nella sola arte cinematografica o nella fotografia, si dilettano nello spiare ignari cittadini con le possibili conseguenze anche di natura penale che la compiuta normativa nazionale a partire dal Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in Materia di Protezione dei Dati Personali") ed europea determina per chi ne viola i precetti.
Come “Sportello dei Diritti”, attraverso i nostri consulenti ed esperti siamo già pronti a segnalare al Garante ed alla autorità giudiziaria ogni violazione della privacy che i cittadini dovessero farci pervenire.
Fonte: comunicato stampa
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