Toni D’Angelo e il suo ‘FALCHI’ al Duel Village
Sul palco anche papà Nino, autore della colonna sonora
Protagonisti del film Fortunato Cerlino e Michele Riondino
Venerdì 3 marzo alle ore 21.00 in via Borsellino a Caserta
Un noir, un poliziesco, un action movie. Si muove con disinvoltura tra i vari generi il nuovo film di Toni D’Angelo - ‘Falchi’ - con Fortunato Cerlino, Michele Riondino, Pippo Delbono e Stefania Sandrelli. Sarà proprio il regista, ospite di Duel Village e Caserta Film Lab, a raccontare al pubblico - venerdì 3 marzo alle ore 21.00 - la genesi della sua terza opera interamente girata a Napoli. Al suo fianco ci sarà anche suo padre, Nino D’Angelo, autore della splendida colonna sonora. Presentato con successo negli Stati Uniti al Festival Los Angeles-Italia , Falchi racconta una storia di amicizia tra due poliziotti della squadra speciale. Due lupi solitari, dai modi non convenzionali, in bilico tra legalità e crimine, tra vicende lavorative e sofferenze personali. Un film in cui si parla poco ma si agisce tanto e che si disvela poco a poco anche grazie ad una fotografia spettacolare e ad una scelta di inquadrature originali e inedite. ‘Racconto una storia universale con il pathos dei grandi classici’ - è il commento del regista e sceneggiatore, già assistente di Abel Ferrara e grande appassionato di polizieschi. Il film prodotto da Minerva Picture e Figli del Bronx con Rai cinema e distribuito da Koch Media, sarà in programmazione al Duel Village tutta la settimana alle ore 16.00 - 19.30 – 21.15 .
LA TRAMA
Duri, spregiudicati, spietati. Peppe e Francesco sono così, due falchi, agenti della sezione speciale della Squadra Mobile di Napoli, una sezione preposta per affiancare le indagini sulla criminalità organizzata. A bordo della loro moto e sotto la guida dell'efficiente capo della squadra Mobile, il dottor Marino, con il quale hanno un rapporto quasi paterno, pattugliano la città incuneandosi nei sobborghi più loschi e criminali. Efficientissimi e dediti a 360 gradi alla loro missione, i due amici pagano però lo scotto di una vita sempre in tensione. Francesco è afflitto da una grave depressione e soffre di un'acuta e inconfessata claustrofobia, che riesce ad alleviare attraverso l'abuso di psicofarmaci e droghe. Peppe invece conduce una vita estremamente solitaria: vive sulla costa napoletana degradata e abbandonata, e quando non è in servizio si dedica alla sua unica altra passione: l'addestramento di cani da combattimento.
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