martedì 14 febbraio 2017

FUMO E DROGHE. COME EDUCARE GLI ADULTI A PARLARNE CON I GIOVANI E PREVENIRNE GLI ECCES

FUMO E DROGHE. COME EDUCARE GLI ADULTI A PARLARNE
CON I GIOVANI E PREVENIRNE GLI ECCESSI

Il 15 febbraio alle ore 17 presso la sala conferenze “G. Zannini” della Clinica Mediterranea si terrà il dibattito aperto al pubblico dal titolo “Prevenire eccessi ed abusi di alcol, fumo e droghe? Comunichiamo con i giovani: istruzioni per l’uso!”.
E’ il quarto di 9 appuntamenti della V edizione di Mondo Donna


Napoli, 14 febbraio 2017 – Rendere consapevoli i giovani delle conseguenze derivanti dall’uso di droghe occasionale o frequente è un problema di costante attualità, ma ancora di difficile soluzione. Il tema delle droghe stimola la società e il mondo degli adulti su quale sia il messaggio corretto da inviare ai giovani. Spaventare facendo riferimento ai pericoli? Informare? E se poi l'informazione stimola la curiosità? E se poi otteniamo l'effetto contrario? Diamo spesso per scontato che i giovani abbiano gli adulti come fonte di informazione, quando ormai la fonte più accreditata è il web e gli amici stessi, con tutto quello che ne consegue. Dimentichiamo spesso che le droghe non sono comparse di colpo nella nostra epoca, ma hanno accompagnato, fin dagli albori della nostra storia, la vita dell'uomo. Ma allora: se provassimo a giocare la partita della conoscenza e della consapevolezza? Se pensassimo veramente che la conoscenza è la forma più efficace di prevenzione? I primi a mettersi in gioco (e in discussione) dovrebbero essere allora gli adulti, alla ricerca - insieme e non contro i loro figli - di una strada nuova per costruire un dialogo “bidirezionale” e per comportarsi in modo coerente rispetto a quanto diciamo di temere. Se ogni sera noi adulti beviamo l’aperitivo davanti ai nostri ragazzi, siamo sicuri di aver dato il messaggio corretto sul perché loro non dovrebbero farlo?   

E’ quanto si propone l’incontro che si terrà il prossimo 15 febbraio 2017 alle ore 17.00, presso la sala conferenze “G. Zannini” della Clinica Mediterranea, moderato da Vittoria Fiorelli, Professore Ordinario dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Dopo i saluti di Alessandra Clemente, Assessore ai giovani del Comune di Napoli, Edoardo Polidori, Direttore UOC Dipendenze Patologiche di Forlì Azienda USL della Romagna, sarà il protagonista di una particolare performance, volta ad aiutare gli adulti a rispondere ad alcuni importanti quesiti: cosa sappiamo del mondo delle droghe? Come va affrontato questo discorso con i ragazzi? Abbiamo le idee chiare? Quali bisogni spingono gli adolescenti a superare certi confini? Abbiamo compreso le differenze tra uso, abuso e dipendenza da sostanze stupefacenti? Bisogna uscire dalla trappola “le droghe fanno male”, perché è una frase che dice molto a chi vuole stare lontano dal problema, ma non dice nulla a chi vuole provare, a chi è curioso di sperimentare. Noi dobbiamo capire che non è solo importante il tipo di sostanza leggera o pesante di cui fanno uso i ragazzi, ma soprattutto il tipo di rapporto che hanno con le sostanze. Ne fanno uso transitorio o prevalente? 
Le politiche attuali non stanno funzionando – dice Polidori - ci sono sempre più droghe e sempre più accessibili, occorre adottare un differente approccio. Le scuole, ad esempio, dovrebbero affrontare al discorso degli abusi non come problema, ma come fenomeno, non solo per quanto riguarda le droghe, ma anche l’alcol. Ad esempio, siamo capaci di dare ai nostri ragazzi un messaggio corretto contro l’alcolismo? Siamo sicuri che basta dire ai giovani che le droghe fanno male? Il problema va risolto, il fenomeno va capito”.

“Siamo veramente una società contro le droghe? Viene da domandarci – si chiede Celeste Condorelli, Amministratore Delegato Clinica Mediterranea – quanto siamo tutti condizionati da continui messaggi che ci inducono a consumare, inducendoci a considerare l’alcol e le droghe un qualsiasi prodotto. La migliore arma, allora, è parlare con i nostri figli, senza mai stancarci, per renderli consapevoli, usando un linguaggio a loro congeniale, senza il timore di affrontare certi discorsi. Il secondo invito al dott. Polidori punta a un dialogo aperto sulle dipendenze, ma soprattutto a fornirci utili istruzioni per l’uso nell’affrontare, limitare, possibilmente superare un problema che oggi rende difficile la vita di troppe famiglie”.


Siamo capaci di dare ai nostri ragazzi un messaggio corretto contro le droghe? Siamo sicuri che basta dire ai giovani che le droghe fanno male?

A queste e altre domande cercheremo di dare risposta durante il prossimo appuntamento Mondo Donna. Durante i suoi incontri, Edoardo Polidori si rivolge al pubblico come se parlasse singolarmente ad ognuno dei presenti, da medico, da esperto delle sostanze, ma anche da conoscitore dei sentimenti dei giovani e delle persone in generale.
Gli incontri del dott. Polidori vogliono suscitare “perplessità” più che domande, per indurci a rivedere e ripensare i nostri modelli. Non accettare le caramelle dagli sconosciuti, diciamo ai nostri figli, senza renderci conto che più frequentemente sarà un amico, o un’amica, ad offrire la prima “canna” ai nostri figli, come gesto di condivisione ed amicizia, e non sempre i nostri figli hanno la forza di non omologarsi (dati OED 2015).



Nessun commento:

Posta un commento