LA NOTIZIA DEL GIORNO
Putin in città: “Non escludo il terrorismo”. Le prime foto
Fuoco, fumo, morti e feriti nella seconda città più grande della Russia. La deflagrazione "causata da ordigno artigianale". Ritrovata seconda bomba inesplosa. Forse bambini tra le vittime. Città bloccata, metropolitana chiusa. “Non escludiamo nessuna pista”, ha commentato il leader russo oggi in città per incontrare il presidente della Bielorussia Lukashenko
Pomeriggio di terrore in Russia. Intorno all’ora di pranzo, la deflagrazione di un potente ordigno si è verificata nella metropolitana di San Pietroburgo. Il bilancio per ora è di almeno 10 morti e 47 feriti, di cui 6 sarebbero gravi. Lo sostiene la ministra russa della Salute Veronika Skvortsova. Gli aggiornamenti sulle vittime sono ancora in corso. Alcune fonti parlano di ordigni "artigianali" contenenti frammenti di proiettile (il cosiddetto “shrapnel”). Uno di questi, inesploso, è stato trovato nella stazione di Piazza della Rivoluzione; mentre un altro, sempre inesploso, sarebbe stato trovato e disinnescato nella stazione Ploshchad Vosstania. Intanto, il presidente russo Vladimir Putin non ha escluso nessuna pista, “né criminale, né terroristica”. Il live blog di Sky TG24
La procura: “È attentato”
Si sarebbe trattato di ordigni artigianali con circa 200-300 grammi di tritolo. A riportarlo è l'agenzia Interfax citando proprie fonti. L’esplosione è avvenuta tra le stazioni della metropolitana Sennaya Ploshad e Teknologhiceskij Institut, sulla linea blu. Su alcune foto pubblicate sui social media si vede un vagone della metro sventrato dall'esplosione e i corpi sulla banchina. La procura generale russa ha parlato di "attentato". «I procuratori - ha detto il portavoce della procura generale Aleksandr Kurennoi, citato dall'agenzia Interfax - faranno tutto il possibile per precisare tutti i particolari che riguardano questo attentato affinché niente del genere succeda in futuro». L'attentatore sarebbe stato filmato dalle telecamere di sicurezza mentre piazzava la bomba all'interno di un convoglio.
Esclusa ipotesi kamikaze. I precedenti
Secondo fonti citate dall'agenzia Interfax, l'esplosione nella metro di San Pietroburgo è stata causata da un ordigno artigianale "probabilmente lasciato su un vagone prima della partenza del convoglio", e quindi non da un terrorista kamikaze. La bomba era stata resa più pericolosa con l'aggiunta di "elementi lesivi". Intanto, nel centro di San Pietroburgo è caos trasporti. I tassisti hanno dichiarato di essere disposti a fare corse gratuite per i feriti. Tutte le stazioni della metropolitana sono state chiuse. In Russia, l’ultimo attentato risale al 2010, quando due donne kamikaze - legate ai separatisti ceceni- si fecero esplodere in due stazioni della metropolitana di Mosca causando circa 38 vittime. Del 2004 è la strage di Beslan, nell'Ossezia del Nord, da parte di fondamentalisti islamici e separatisti ceceni. In quell’occasione morirono 330 persone, metà dei quali erano bambini.
Putin: “Nessuna pista esclusa”
L’attentato è avvenuto mentre nella ex capitale degli zar si trova anche il presidente Vladimir Putin, che ha partecipato al media forum del movimento Fronte popolare panrusso e che ha incontrato il presidente della Bielorussia Lukashenko. I media russi fanno notare che l'esplosione è avvenuta 15 minuti prima della fine del forum a cui stava partecipando il capo di Stato. Il presidente russo ha dichiarato: «I motivi al momento non sono chiari, non escludiamo nessuna pista: né quella criminale, né quella terroristica», sottolineando che le indagini "sono in corso".
Si sarebbe trattato di ordigni artigianali con circa 200-300 grammi di tritolo. A riportarlo è l'agenzia Interfax citando proprie fonti. L’esplosione è avvenuta tra le stazioni della metropolitana Sennaya Ploshad e Teknologhiceskij Institut, sulla linea blu. Su alcune foto pubblicate sui social media si vede un vagone della metro sventrato dall'esplosione e i corpi sulla banchina. La procura generale russa ha parlato di "attentato". «I procuratori - ha detto il portavoce della procura generale Aleksandr Kurennoi, citato dall'agenzia Interfax - faranno tutto il possibile per precisare tutti i particolari che riguardano questo attentato affinché niente del genere succeda in futuro». L'attentatore sarebbe stato filmato dalle telecamere di sicurezza mentre piazzava la bomba all'interno di un convoglio.
Secondo fonti citate dall'agenzia Interfax, l'esplosione nella metro di San Pietroburgo è stata causata da un ordigno artigianale "probabilmente lasciato su un vagone prima della partenza del convoglio", e quindi non da un terrorista kamikaze. La bomba era stata resa più pericolosa con l'aggiunta di "elementi lesivi". Intanto, nel centro di San Pietroburgo è caos trasporti. I tassisti hanno dichiarato di essere disposti a fare corse gratuite per i feriti. Tutte le stazioni della metropolitana sono state chiuse. In Russia, l’ultimo attentato risale al 2010, quando due donne kamikaze - legate ai separatisti ceceni- si fecero esplodere in due stazioni della metropolitana di Mosca causando circa 38 vittime. Del 2004 è la strage di Beslan, nell'Ossezia del Nord, da parte di fondamentalisti islamici e separatisti ceceni. In quell’occasione morirono 330 persone, metà dei quali erano bambini.
L’attentato è avvenuto mentre nella ex capitale degli zar si trova anche il presidente Vladimir Putin, che ha partecipato al media forum del movimento Fronte popolare panrusso e che ha incontrato il presidente della Bielorussia Lukashenko. I media russi fanno notare che l'esplosione è avvenuta 15 minuti prima della fine del forum a cui stava partecipando il capo di Stato. Il presidente russo ha dichiarato: «I motivi al momento non sono chiari, non escludiamo nessuna pista: né quella criminale, né quella terroristica», sottolineando che le indagini "sono in corso".
Attacco in Russia, Putin: “Non escludo terrorismo”
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